Aumenti importanti per le pensioni ad aprile, ma non per tutti nella stessa maniera. Con l’entrata in vigore della riforma fiscale, sono infatti scattati i nuovi scaglioni Irpef, che sono passati da cinque a quattro.
Tuttavia non tutti i pensionati riceveranno gli stessi aumenti. A incidere sull’assegno sono infatti due fattori: la rimodulazione dell’Irpef e la rivalutazione delle pensioni. Vediamoli entrambi.
Nuovi scaglioni Irpef
Le pensioni di aprile 2022 sono in genere più alte in conseguenza della riforma Irpef.
Ma, a conti fatti, della riforma fiscale traggono maggior vantaggio i redditi da pensione medio-alti. Per tutti, infatti, incide l’innalzamento della no tax aerea, ma poi, in base ai nuovi scaglioni Irpef, il taglio delle tasse è meno consistente per gli importi medio-bassi. In base ai nuovi scaglioni di reddito:
- 23% sino a 15 mila euro;
- 25% sino a 28 mila euro;
- 35% sino a 50 mila euro;
- 43% oltre i 50 mila euro.
Rivalutazione delle pensioni
A incidere sull’aumento degli assegni è anche la rivalutazione delle rendite in base all’inflazione. Le pensioni di aprile risultano incrementate quest’anno del 1,9% lordo, ma solo fino a una certa soglia di reddito.
In questo caso, al contrario che per l’Irpef, a essere avvantaggiati sono i pensionati con redditi medio-bassi. La rivalutazione delle pensioni 2022 è la seguente:
- 1,70% fino a 2.6062,32 euro al mese;
- 1,53% da 20.60,33 e 2.577,90 euro al mese;
- 1,27% da 2.577,91 euro al mese in su.
Da notare che gli enti pensionistici hanno già rivalutato tutte le pensioni nella misura del 1,7%. Il resto, fino al 1,9%, sarà recuperato a gennaio 2023 con la corresponsione anche degli arretrati.