Perché camerieri e cuochi non possono andare in pensione prima anche se fanno un lavoro usurante

Camerieri e cuochi esclusi da Ape Sociale, mentre vi rientrano estetisti, parrucchieri e massaggiatori, ritenuti lavori usuranti. In Italia, c’è qualcosa che non funziona.
2 anni fa
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pensione

Da quest’anno la pensione con Ape Sociale è allargata a più beneficiari. La legge di bilancio la riconosce a molti titolari di attività artigiane, prima esclusi, ritenendo il loro lavoro usurante e quindi meritevole di maggior tutela previdenziale.

Fra i nuovi lavori usuranti troviamo, ad esempio, gli insegnanti di scuola primaria, i magazzinieri, gli operatori della salute. Ma anche barbieri, parrucchieri, estetisti, massaggiatori, panettieri, casari, pasticcieri, calzolai, ecc.

Fare il cuoco o il cameriere non è usurante

Restano però fuori i camerieri, i cassieri e i cuochi.

Lavoro che di per sé è sempre stato pesante e anche usurante, considerati i ritmi e l’attività frenetica. Eppure queste categoria sono rimaste escluse dalla pensione anticipata con Ape Sociale.

Si manda in pensione prima l’estetista e il massaggiatore, ma non il cuoco o il cameriere. C’è qualcosa che non torna oppure chi fa le leggi non capisce nulla e non ha mai lavorato, altrimenti non si spiega questa scelta.

Novità questa che non ha mancato di suscitare polemiche perché non si capisce proprio come fa un estetista a rientrare in mansioni gravose, quando, ad esempio, stare tutto il giorno per tutti i giorni dietro ai fornelli non lo è.

La riforma delle pensioni lascia fuori, appunto, professionalità, il cui lavoro meriterebbe di essere riconosciuto come usurante. Insomma, l’allargamento della platea dei mestieri usuranti che possono accedere ad Ape Sociale presenta molte incognite. E riconoscere come mestiere usurante chi si occupa di fare un make-up piuttosto che di tagliare le unghie sembra una presa in giro.

Pensione con Ape Sociale, uno specchietto per le allodole?

Ma a tutto c’è una spiegazione e sta nei numeri. Gli estetisti, ad esempio, in Italia sono meno di 25 mila ed è una professione che si è sviluppata in particolare negli ultimi anni. Numericamente sono molto pochi.

Oltretutto  personale è relativamente giovane e quindi ancora lontano dalla pensione.

Ricordiamo che per accedere ad Ape Sociale servono almeno 36 anni di età e 30 di contributi, oltre ad altri requisiti di disagio sociale.

Cuochi e camerieri, invece, sono un esercito e la professione non è certo delle più recenti. Mandare quindi in pensione prima con Ape Sociale queste figure professionali avrebbe rappresentato sicuramente un problema di sostenibilità finanziaria.

Ecco quindi che, da un lato è proposto il beneficio, mentre dall’altro è uno specchietto per le allodole. Resta comunque il fatto che si è creata una discriminante fra lavoratori usuranti.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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