Da quest’anno la pensione con Ape Sociale è allargata a più beneficiari. La legge di bilancio la riconosce a molti titolari di attività artigiane, prima esclusi, ritenendo il loro lavoro usurante e quindi meritevole di maggior tutela previdenziale.
Fra i nuovi lavori usuranti troviamo, ad esempio, gli insegnanti di scuola primaria, i magazzinieri, gli operatori della salute. Ma anche barbieri, parrucchieri, estetisti, massaggiatori, panettieri, casari, pasticcieri, calzolai, ecc.
Fare il cuoco o il cameriere non è usurante
Restano però fuori i camerieri, i cassieri e i cuochi.
Si manda in pensione prima l’estetista e il massaggiatore, ma non il cuoco o il cameriere. C’è qualcosa che non torna oppure chi fa le leggi non capisce nulla e non ha mai lavorato, altrimenti non si spiega questa scelta.
Novità questa che non ha mancato di suscitare polemiche perché non si capisce proprio come fa un estetista a rientrare in mansioni gravose, quando, ad esempio, stare tutto il giorno per tutti i giorni dietro ai fornelli non lo è.
La riforma delle pensioni lascia fuori, appunto, professionalità, il cui lavoro meriterebbe di essere riconosciuto come usurante. Insomma, l’allargamento della platea dei mestieri usuranti che possono accedere ad Ape Sociale presenta molte incognite. E riconoscere come mestiere usurante chi si occupa di fare un make-up piuttosto che di tagliare le unghie sembra una presa in giro.
Pensione con Ape Sociale, uno specchietto per le allodole?
Ma a tutto c’è una spiegazione e sta nei numeri. Gli estetisti, ad esempio, in Italia sono meno di 25 mila ed è una professione che si è sviluppata in particolare negli ultimi anni. Numericamente sono molto pochi.
Oltretutto personale è relativamente giovane e quindi ancora lontano dalla pensione.
Cuochi e camerieri, invece, sono un esercito e la professione non è certo delle più recenti. Mandare quindi in pensione prima con Ape Sociale queste figure professionali avrebbe rappresentato sicuramente un problema di sostenibilità finanziaria.
Ecco quindi che, da un lato è proposto il beneficio, mentre dall’altro è uno specchietto per le allodole. Resta comunque il fatto che si è creata una discriminante fra lavoratori usuranti.