Perché chi ha ristrutturato casa con i bonus adesso rischia?

Ecco perché ci sono dei rischi adesso per chi ha ristrutturato casa e cosa può accadere adesso ai contribuenti.
2 giorni fa
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Ecco perché ci sono dei rischi adesso per chi ha ristrutturato casa e cosa può accadere adesso ai contribuenti.
Foto © Pixabay

Ristrutturare casa, sfruttando le agevolazioni che la normativa fiscale nostrana da anni prevede. Questo è ciò che hanno fatto e continuano a fare alcuni contribuenti. Che sia stato tramite il tanto discusso Superbonus piuttosto che con le ristrutturazioni edilizie ordinarie, oppure con l’Ecobonus o il Sisma Bonus poco importa.
Scaricare dal reddito ciò che si è speso, nella percentuale prevista che per esempio con il Superbonus al 110% superava la spesa, anche se in 10 anni consecutivi di dichiarazione dei redditi. Oppure godere di sconti in fattura o cessione del credito.

Le formule di recupero delle spese per chi ha ristrutturato casa sono state sempre diverse.
Ma adesso potrebbero arrivare conseguenze per chi non ha completato l’operazione a livello catastale.

“Buongiorno, ho letto alcune notizie che riguardano potenziali pericoli di multe e sanzioni per chi ha ristrutturato casa. Ed io sono uno di quelli. Infatti nel 2020 ho ristrutturato casa per 50.000 euro di lavori e sto scaricando il 50% per le opere di ristrutturazione nelle mie dichiarazioni dei redditi. Cosa rischio adesso? Sento dire che dovrei completare alcuni passaggi all’Agenzia del Territorio ma non capisco cosa. Grazie per il vostro ipotetico aiuto.”

Perché chi ha ristrutturato casa con i bonus adesso rischia?

Di contribuenti che hanno ristrutturato casa come detto ce ne sono tanti. Sistemare casa non è mai stato tanto favorevole come negli ultimi anni. Perché di bonus e agevolazioni per sistemare la casa ne sono uscite sempre copiose. Ecco quindi che sono in tanti ad aver sfruttato questa opportunità.
Molti sono quelli che hanno goduto della convenienza fuori schema del Superbonus al 110% che addirittura garantiva il recupero delle spese in maniera maggiore di quanto speso.
Una misura duramente criticata perché ha causato un enorme aumento della spesa pubblica. Ma a prescindere dalle polemiche, chi ha ristrutturato casa adesso effettivamente rischia qualcosa dal punto di vista dei controlli dell’Agenzia delle Entrate.


A dire il vero, prima di allarmare chiunque abbia ristrutturato casa, va detto che in genere se le opere di ristrutturazione sono state fatte come regola vuole, passando da tecnici e professionisti, sicuramente la procedura è stata completata con le opportune dichiarazioni anche catastali. però c’è anche chi si trova effettivamente in una condizione di ipotetico rischio. Sanzioni e multe potrebbero arrivare perché come vedremo c’è il concreto rischio che a partire da quando sono stati ultimati i lavori, i contribuenti hanno pagato meno tasse di quelle che dovevano.

Ristrutturare casa, ecco cosa avrebbe dovuto fare il contribuente

In genere ci sono opere di ristrutturazione che potremmo definire ordinarie, cioè che sistemano casa ma che non la modificano rispetto all’origine. E ci sono opere che invece incidono sull’immobile in maniera netta. A tal punto che il valore di una casa può aumentare. Dopo aver ristrutturato casa in linea di massima è sempre meglio aggiornare i dati catastali dell’immobile. In effetti può essere che a seguito delle opere di ristrutturazione di una casa, quest’ultima sia stata modificata a tal punto da avere un classamento catastale.
Basti pensare a opere che aumentano i vani di una casa. Anche il miglioramento della classe energetica di casa può essere una cosa da non sottovalutare. Perché ci sono opere che se portano ad un incremento di valore dell’immobile in misura pari o superiore al 15%, impongono l’obbligo di aggiornamento dei dati catastali.

Da dove nasce tutta la problematica

Perché aggiornare i dati della casa in Catasto? Il fatto che le tasse sulle case partono dalla rendita catastale dovrebbe spingere sempre ad aggiornare questi valori dopo delle opere di ristrutturazione. Come detto se variano le condizioni dell’immobile, non varia solo il valore della casa che in sede di rivendita potrebbe generare un guadagno extra da parte del proprietario.

Ciò che varia è anche la rendita catastale. Evidente che se non sono stati aggiornati i dati in Catasto è possibile che negli anni successivi alla ristrutturazione edilizia il contribuente abbia pagato meno IMU o Tasi di quanto doveva. Ma anche meno IRPEF nella dichiarazione dei redditi dal momento che anche la casa ha un valore che incide nella dichiarazione reddituale. Senza considerare l’impatto che una casa ha anche sull’ISEE per esempio. Ecco perché meglio controllare se effettivamente dopo la ristrutturazione qualcosa è variato. Perché correre ai ripari è ancora possibile, naturalmente pagando quelle differenze di imposta prima citate.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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