Ad oggi, i contribuenti in regime forfettario non sono tenuti ad emettere fattura elettronica. Tuttavia, possono decidere di optare per la fatturazione elettronica per beneficiare di uno specifico regime di favore. Sull’obbligo di fatturazione elettronica, qualcosa potrebbe cambiare con la prossima Legge di bilancio. L’intento del Fisco sarebbe quello di avere un maggiore controllo sulle attività svolte dal contribuente in regime forfettario. Infatti, la fattura elettronica tramite sistema di interscambio, S.d.I., permetterebbe di essere al corrente delle operazioni svolte quotidianamente da chi opera in regime forfettario.
Il regime forfetario e la fattura elettronica: la situazione attuale
La Legge n°160/2019, Legge di bilancio 2020, ha previsto un regime premiale per i contribuenti forfettari che decidono di emettere tutte le fatture in formato elettronico. Inoltre, laddove si decida di certificare i corrispettivi giornalieri mediante fattura, superando l’obbligo di trasmissione telematica degli stessi, anche tali fatture dovranno essere elettroniche.
Nel caso optino per la la fatturazione elettronica, il termine di decadenza per la notificazione degli avvisi di accertamento è ridotto da 5 a 4 anni.
A condizione che il fatturato annuo sia riconducibile per intero a fatture elettroniche.
La fattura elettronica può essere inviata anche tramite il portale fatture e corrispettivi dell’Agenzia delle entrate.
Cosa potrebbe cambiare? La riforma fiscale e le novità per il regime forfettario
Sul web sta creando un certo allarmismo sulla possibilità che con la prossima legge di bilancio, la fattura ele. diventi un obbligo anche per i contribuenti in regime forfettario.
In realtà, né la legge di bilancio né la legge delega al Governo per la riforma fiscale, sembrerebbero portare novità in tal senso.
Anzi, la direzione sarebbe quelle di introdurre ulteriori misure di favore per chi è in regime forfettario e supera i requisiti reddituali previsti dalla norma di riferimento.
Nello specifico, nel caso in cui il contribuente, in un determinato periodo di imposta, consegua un ammontare di ricavi o compensi superiore all’attuale soglia di 65.000 euro ma inferiore ad un tetto opportunamente individuato, potrebbe entrare in gioco un regime opzionale – con scelta irrevocabile da parte del soggetto passivo di imposta – per la continuazione del regime forfettario nei due periodi di imposta successivi.
Ciò, a condizione che in ciascuno di detti periodi di imposta il contribuente dichiari un volume d’affari incrementato di almeno il 10% rispetto a quello di ciascun anno precedente.
Non rimane che attendere le bozze della prossima Legge di bilancio che potrebbe arrivare tra circa un mese e mezzo.