Perché dopo il bonus 110 fare i lavori in casa ci costerà molto di più

Negli ultimi tempi, dopo l’introduzione del bonus 110, si assiste ad uno considerevole aumento dei prezzi dei materiali necessari all’esecuzione dei lavori
3 anni fa
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Bonus 110
Foto © Pixabay

Il bonus 110 è stato prorogato e la strada della semplificazione è intrapresa anche se ancora molto lontani da quello che si spera. Tuttavia, c’è un grosso rischio per il posto bonus 110. Si tratta dell’aumento sconsiderato delle materie necessarie all’esecuzione dei lavori edili.

Le proroghe del bonus 110

Come anticipato, il 110 è leggermente ritoccato in merito alla scadenza. In dettaglio, in base alle novità, il beneficio spetta per lavori trainanti e trainati effettuati su:

  • unità unifamiliari, a fronte di spese sostenute nel periodo 1° luglio 2020 – 30 giugno 2022
  • condominio, a fronte di spese sostenute nel periodo 1° luglio 2020 – 31 dicembre 2022
  • edifici da 2 a 4 unità abitative a fronte di spese sostenute nel periodo 1° luglio 2020 – 31 dicembre 2022, a condizione che entro il 30 giugno 2022 siano completati lavori per il 60% di quelli previsti
  • edifici ex IACP a fronte di spese sostenute nel periodo 1° luglio 2020 – 31 dicembre 2023, a condizione che entro il 30 giugno 2023 siano  completati lavori per il 60% di quelli previsti.

L’aumento dei prezzi mette a rischio i bonus casa

Il decreto Semplificazioni ha poi stabilito che i lavori da bonus 110 (trainanti e trainati) sono da qualificarsi come manutenzione straordinaria e, dunque, per la loro esecuzione è sufficiente presentare la CILA (Comunicazione inizio lavori asseverata).

Ciò semplifica sia il lavoro per le imprese esecutrici degli interventi sia gli adempimenti burocratici del beneficiario del bonus.

Da quando è introdotto il 110, tuttavia, si è assistiti ad un notevole aumento di prezzo delle materie prime necessarie all’esecuzione dei lavori. L’aumento è partito dai produttori dei materiali e di conseguenza si è riversato sulle imprese esecutrici dei lavori le quali, laddove avessero, prima di tali aumenti, già sottoscritto ed accettato preventivi fatti ai clienti, vedranno ridursi notevolmente i propri margini di guadagno.

Per i clienti, beneficiari del bonus, anche se nel breve tali aumenti non hanno conseguenze, in quanto, i lavori saranno, comunque, eseguiti in base ai prezzi che erano già preventivati, nel lungo termine significherà che i futuri lavori costeranno di più visto che le imprese costruttrici (se non si assisterà ad un calo dei prezzi dei materiali) si vedranno costrette ad innalzare anche la portata dei propri preventivi.

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Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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