Negli ultimi mesi, il mondo delle criptovalute ha assistito a un’impennata sorprendente, con il Bitcoin che ha raggiunto vette senza precedenti. Dal 5 novembre al 5 dicembre, il valore del Bitcoin è passato da 69.374 dollari a 103.713 dollari, segnando un incremento del 70% in appena 30 giorni. Questo trend, oltre a testimoniare il rinnovato interesse per le valute digitali, sembra essere influenzato anche da fattori geopolitici e economici, tra cui il ritorno di Donald Trump sulla scena politica internazionale.
Criptovalute e geopolitica: perché Trump ha un impatto
Donald Trump, con il suo ritorno al centro dell’attenzione politica e il rafforzamento della sua influenza negli Stati Uniti, ha innescato una serie di dinamiche economiche che hanno contribuito all’impennata del Bitcoin e di altre criptovalute.
- Instabilità economica percepita: le dichiarazioni e le politiche di Trump hanno spesso creato volatilità nei mercati tradizionali, spingendo gli investitori verso beni rifugio come le criptovalute.
- Paura dell’inflazione: la possibilità di politiche economiche più espansive, che potrebbero aumentare il debito pubblico e l’inflazione, ha reso il Bitcoin un’alternativa interessante.
- Interesse crescente da parte di istituzioni: con il ritorno di Trump, molte grandi istituzioni finanziarie hanno intensificato il loro interesse per le criptovalute, accelerando il flusso di capitali verso il settore.
- Un aumento record: i numeri del Bitcoin
L’aumento del Bitcoin negli ultimi 30 giorni è stato straordinario. Da un valore già significativo di 69.374 dollari, il Bitcoin ha raggiunto i 103.713 dollari, consolidandosi come l’asset digitale di riferimento. Questo incremento del 70% in un solo mese non si vedeva da anni e ha riacceso l’entusiasmo di investitori privati e istituzionali.
Ma perché proprio il Bitcoin? La criptovaluta pioniera viene spesso vista come una riserva di valore in tempi di incertezza. Il suo limite di 21 milioni di unità disponibili la rende immune all’inflazione, a differenza delle valute fiat tradizionali. Inoltre, la crescente accettazione del Bitcoin come mezzo di pagamento e investimento ha rafforzato il suo ruolo nel panorama economico globale.
Altri fattori dietro la crescita delle criptovalute
Oltre all’influenza di Trump, ci sono altre dinamiche che hanno favorito la crescita del Bitcoin e delle criptovalute:
- Adozione istituzionale: aziende come Tesla, MicroStrategy e fondi di investimento stanno aumentando la loro esposizione al Bitcoin, legittimandolo come asset di valore.
- Sviluppi tecnologici: l’aggiornamento della rete Bitcoin, insieme a innovazioni in altre blockchain, ha migliorato la scalabilità e la sicurezza, aumentando la fiducia degli investitori.
- Interesse nei mercati emergenti: in molte economie instabili, le criptovalute stanno diventando un’alternativa al sistema bancario tradizionale.
Con Trump al centro della scena, la regolamentazione delle criptovalute potrebbe prendere una direzione diversa. Nonostante il suo scetticismo iniziale verso il Bitcoin, durante il suo mandato, il presidente ha adottato una linea meno interventista rispetto ad altri leader, permettendo al settore di crescere. Questo atteggiamento, unito al sostegno di parte del Partito Repubblicano per l’innovazione tecnologica, ha favorito un clima di maggiore libertà per gli sviluppatori e gli investitori.
Se Trump dovesse tornare a giocare un ruolo chiave nella politica statunitense, il settore delle criptovalute potrebbe beneficiare ulteriormente di una regolamentazione più favorevole, spingendo ulteriormente il valore di Bitcoin e altre valute digitali.
Quali sono le prospettive future?
L’ascesa del Bitcoin è un chiaro segnale del crescente interesse per le criptovalute come asset strategico. Tuttavia, il settore non è privo di rischi. La volatilità rimane elevata e le regolamentazioni, sia a livello nazionale che internazionale, potrebbero frenare o accelerare ulteriormente la crescita.
L’aumento del Bitcoin del 70% in un solo mese rappresenta un evento straordinario che riflette non solo il potenziale delle criptovalute, ma anche il loro ruolo come risposta alle incertezze economiche e politiche. Con Trump al centro della scena, il mercato sembra destinato a ulteriori sviluppi, tra opportunità di crescita e sfide ancora da affrontare.
In sintesi…
- Il Bitcoin è cresciuto del 70% in un mese, passando da 69.374 a 103.713 dollari, grazie a fattori economici e geopolitici.
- Il ritorno di Trump ha spinto gli investitori verso le criptovalute per proteggersi da inflazione e instabilità economica.
- L’adozione istituzionale e l’interesse nei mercati emergenti consolidano il Bitcoin come asset strategico.
Se TRUMP voleva davvero acquistare 1 / 2 Milioni di Bitcoin come dice era sensato sbandierarlo a destra e manca? Così sta facendo salire alle stelle le quotazioni per il prezzo che dovrà pagare.
È controproducente e normalmente non si fa.
Quando lo si vuole fare davvero lo si fa dando meno nell’occhio per non far salire le quotazioni.
Lo ha fatto solo per dare un contentino ai suoi elettori millennials.
Quando si scoprirà che la FED, ai prezzi stratosferici che raggiungerà il Bitcoin, non ha la possibilità e nemmeno la volontà di caricarsi di un ulteriore fardello ( 2/3 Trilioni) sul debito raggiunto stratosferico di 36 Trilioni di $, per un acquisto di questa portata, ci sarà la fila tra i possessori delle criptovalute per andare all’incasso e liquidarle, ma ahimè senza compratori.
Pensate che ci saranno ancora tanti allocchi disposti ancora a comperarle o assisteremo al classico bagno di sangue?
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