Il mercato tutelato delle bollette della luce e del gas sta per terminare. Per il gas, la fine ci sarà il 10 gennaio del prossimo anno mentre per l’elettricità la fine ci sarà ad aprile. Saranno molte, quindi, le famiglie che si ritroveranno a passare al mercato libero e il rischio è quello di consistenti aumenti di prezzi.
Secondo l’istituto di statistica Istat, infatti, chi è già con il mercato libero di luce e gas paga attualmente il 27,1% in più. E proprio tale dato per le associazioni a difesa dei consumatori dovrebbe fa scattare un allarme.
Massimiliano Dona dell’Unione Nazionale Consumatori ha spiegato poi che, finalmente, dopo anni di richieste, l’Istat ha fornito la misura della variazione dei prezzi nonché il prezzo medio sostenuto dalle famiglie. I dati, però, riguardano solo l’energia elettrica.
Differenza tra i mercati
Il mercato libero e il tutelato sono due regimi di mercato per le bollette di luce e gas. Nel primo, le tariffe sono stabilite dall’autorità di regolazione per l’energia (Arera) sulla base dei costi di vendita all’ingrosso dell’energia. Nell’altro, invece, il prezzo è contrattato direttamente con l’azienda fornitrice e può essere fisso o variabile.
Le associazioni a difesa dei consumatori hanno sempre spiegato che il mercato libero non conviene perché i prezzi sono più alti rispetto al mercato tutelato. E ora arriva anche l’analisi dell’Istat che ha confermato come il passaggio al mercato libero abbia portato a un aumento sul costo dell’energia elettrica.
Perché non conviene il mercato libero: ecco quanto si paga di più, ci sono i dati Istat
Dal prossimo anno, milioni di famiglie attualmente nel mercato tutelato dell’energia saranno obbligate a passare al mercato libero.
Purtroppo ci sono anche i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) a confermare questi timori. L’analisi effettuata, infatti, ha evidenziato che chi è attualmente nel mercato libero paga il 56,7% in più rispetto a chi si trova nel mercato tutelato.
Il prezzo medio del mercato libero dell’energia elettrica per una famiglia tipo (che consuma 2700 kilowattora all’anno e ha una potenza impegnata di 3 Kw), infatti, risulta essere di 44,33 centesimi contro i 28,9 centesimi per kW/h del mercato tutelato. Tale nucleo familiare, quindi, secondo i dati si ritroverà a pagare 433 euro in più rispetto al mercato tutelato. Si tratta di dati clamorosi e vergognosi secondo Dona che insieme ad altre associazioni a difesa dei consumatori chiede al Governo di ripensarci e optare per una proroga.
Al momento, chi non è passato ancora il mercato libero di luce e gas sta cercando nuove offerte mentre l’Arera ha confermato che per i clienti vulnerabili ci saranno prezzi calmierati. Tornando alle offerte, bisognerà prestare attenzione ad esse. Si concentrano, infatti, principalmente su due componenti della bolletta: la quota energia (materia prima) e la quota di commercializzazione fissa. Prima di sceglierne una, però, si dovrebbero chiedere delucidazioni in merito anche ad altre voci significative come le spese per il trasporto e le imposte. Solo così si potranno effettuare attenti calcoli (in quanto si considereranno tutte le voci della bolletta) e si comprenderà appieno l’impatto finanziario del passaggio.
In conclusione…
1. Il passaggio al mercato libero ancora non conviene
2. Secondo un ultimo rapporto, infatti, si paga di più rispetto al mercato tutelato
3. Quest’ultimo offre infatti condizioni economiche definite dall’autorità dell’energia che riflettono l’andamento dei prezzi all’ingrosso di luce e gas. Terminerà, però, a breve.