“Le tasse sono una calamità per i popoli e un incubo per i governanti. Per i primi, sono sempre eccessive, mentre per i secondi non sono mai sufficienti”, affermava Juan de Mariana. In effetti le tasse sono spesso oggetto di polemiche perché considerate inique. Un vero e proprio peso per le famiglie e le aziende che possono riscontrare delle serie difficoltà nel riuscire a pagarle.
Allo stesso modo sono un’importante risorsa per lo Stato che grazie alle tasse attinge ai fondi necessari per garantire i servizi pubblici.
Perché questo strano taglio alle tasse sta facendo tanto discutere
Grazie a un emendamento alla Legge di Bilancio 2023 è stato introdotto un taglio alle tasse che ha destato un bel po’ di polemiche. Ma di cosa si tratta? Ebbene, è stato deciso di abbassare dal 23% al 5% le tasse sulla pensione per chi ha residenza in Italia ma ha lavorato nel Principato di Monaco.
Tale novità entrerà ufficialmente in vigore a partire dal 2023 e coinvolgerà circa otto mila pensionati, tra cui si annoverano soprattutto i liguri. A tal fine lo Stato italiano dovrà sostenere una spesa pari a circa nove milioni di euro. Una decisione importante che permetterà ai soggetti interessati di pagare meno tasse e ottenere, di conseguenza, una pensione di importo più alto. A tal proposito il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha dichiarato:
“Per il nostro territorio quella dei frontalieri è una realtà molto importante e non potevamo non dare risposta alle loro giuste richieste”.
Rivalutazione automatica in base all’inflazione
Sempre in base a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2023 è stata introdotta un’altra importante novità sulle pensioni, ovvero la rivalutazione automatica in base all’inflazione.
Stando all’ultimo emendamento, infatti, gli assegni con importo compreso tra le quattro e le cinque volte la pensione minima, ovvero pari a circa due mila euro, saranno adeguati all’inflazione per l’85%. Prima era stato fissato un tasso pari all’80%. Per consentire tale piccolo incremento verranno aumentate di meno le pensioni di importo più alte. In particolare i trattamenti tra cinque e sei volte il minimo passeranno dal 55% al 53%, mentre quelle comprese tra sei e otto volte il minimo passeranno dal 50% al 47%. I trattamenti con importo compreso da otto a dieci volte il minimo, invece, passeranno dal 35% al 32%.