Perché scegliere i buoni fruttiferi postali dematerializzati e non i cartacei?

Conviene scegliere i buoni fruttiferi postali dematerializzati invece dei cartacei, perché? Il motivo numero 1 è la prescrizione.
3 anni fa
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Investire in poste italiane: i buoni fruttiferi postali o i libretti di risparmio?

I buoni fruttiferi postali sono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, collocati sul mercato da Poste Italiane e risultano essere anche il prodotto di investimento preferito dagli italiani. Il motivo è che sono garantiti dallo Stato e non hanno costi: né per la sottoscrizione e nemmeno per il rimborso eccetto gli oneri fiscali. Hanno poi il vantaggio di avere una tassazione agevolata del 12,50% (sugli interessi). Esistono due tipologie di buoni: quelli cartacei e quelli dematerializzati. Ma perché preferibile scegliere questi ultimi?

Buoni fruttiferi postali cartacei e dematerializzati

Nel caso di bfp cartacei (quelli più conosciuti) il sottoscrittore ricevere un titolo cartaceo che deve presentare poi per il rimborso sia anticipato che a scadenza.

Deve quindi conservare il titolo gelosamente. L’altra tipologia di buoni ovvero la dematerializzata consiste in una scrittura contabile effettuata sul conto di regolamento che può essere il semplice conto corrente BancoPosta o il libretto di risparmio postale. Se si sceglie questa opzione il titolo deve avere la stessa intestazione del conto di regolamento. La differenza tra i due tipi di buoni, poi, sta nel rimborso. Per quelli appena enunciati, infatti, il rimborso avviene direttamente sul conto di regolamento che quindi non può essere estinto se c’è un buono in essere. Con i buoni fruttiferi dematerializzati, quindi, non si rischia la prescrizione.

Per evitare che quest’ultima avvenga, il titolare di un buono cartaceo deve recarsi alle Poste entro un determinato tempo dalla scadenza del buono (10 anni). Se ciò non succede non si può riscuotere né la cifra investita nel titolo né gli interessi. Dopo 10 anni dalla scadenza, infatti, se non riscosso l’importo (per quelli emessi dal 14 aprile 20021) si prescrive a favore del fondo istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze. Questo per indennizzare i risparmiatori vittime di frodi finanziarie senza essere risarciti. Prima di tale data, invece, gli importi si prescrivevano a favore del Ministero stesso.

Tutto questo però non accade, come detto, con i titoli dematerializzati in quanto al termine degli anni il rimborso avviene in automatico sul conto di regolamento.
Leggi anche: Buono fruttifero postale serie P del 1987: chiesto e ottenuto rimborso come riportato dietro al titolo

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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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