In determinati casi è possibile andare al mare mentre si usufruisce dei permessi 104. Come canta Max Gazzè con il brano Vento d’estate: “Ho pensato a tutto in un momento, ho capito come cambia il vento. Vento d’estate, io vado al mare, voi che fate. Non mi aspettate, forse mi perdo”.
Ormai l’estate è agli sgoccioli. Le temperature stanno scendendo e fra qualche giorno dovremo dire definitivamente addio al caldo estivo e dare il benvenuto al più grigio autunno.
Un periodo di transizione con cui tutti quanti dobbiamo fare i conti e che potrebbe far maturare in molte persone il desiderio di approfittare degli ultimi scorci d’estate per poter trascorrere dei giorni al mare.
Permessi Legge 104, il lavoratore con disabilità grave può andare al mare
I lavoratori con disabilità grave e i famigliari che si prendono cura di loro hanno diritto a tre giorni di permessi retribuiti al mese. Entrando nei dettagli ne possono fare richiesta i genitori, il coniuge, il convivente more uxorio in caso di unione civile, ma anche parenti e affini entro il secondo grado. Se i soggetti poc’anzi citati sono invalidi, hanno 65 anni oppure sono morti, ne hanno diritto anche i parenti e affini entro il terzo grado. Ma i lavoratori disabili e i caregiver possono sfruttare i permessi 104 per andare al mare?
Ebbene, la risposta è sempre affermativa per quanto riguarda il lavoratori a cui viene riconosciuto uno stato di grave disabilità. Quest’ultimi possono decidere di andare al mare piuttosto che in montagna mentre beneficiano dei permessi Legge 104 senza rischiare di incorrere in dei problemi.
E’ ritenuto abuso, invece, se il lavoratore che presta assistenza a un familiare non autosufficiente sfrutta i permessi Legge 104 per andare in vacanza. Ci sono, però, delle eccezioni.
Permessi 104: il certificato che ti autorizza anche ad andare al mare
In particolare un caregiver può usufruire dei permessi legge 104, ad esempio, per andare al mare, a patto che ciò si riveli nell’interesse del parente non autosufficiente. A tal proposito è bene sapere che la Corte di Cassazione, grazie all’ordinanza numero 12679 del 2024, ha considerato illegittimo il licenziamento di un lavoratore che, mentre usufruiva del permesso 104, ha accompagnato la moglie, affetta da una grave forma di asma, al mare con l’intento di farle respirare dell’aria marina.
Quest’ultima, come risaputo, è ritenuta terapeutica per chi soffre di malattie a livello respiratorio. Nel caso in questione, inoltre, la presenza del marito è considerata indispensabile, poiché la signora non può svolgere alcune mansioni faticose. In particolare dall’ordinanza si evince che è stato:
“comprovato che il soggiorno al mare, anche nei periodi invernali, potesse nella specie giovare, in base ad una serie di documenti precisamente indicati, consistenti in pareri medici, ma anche in una certificazione di cui ha evidenziato la preesistenza rispetto ai fatti contestati, e specificamente riferita alla persona disabile, affetta da asma bronchiale grave, e non ai pazienti asmatici in generale. Per quanto riguarda, poi, la presenza del marito insieme alla moglie durante tali giorni di soggiorno al mare, la Corte distrettuale ha ritenuto che essa rivestisse finalità assistenziali anche in base ad ulteriore documentazione“.
Il fatto di poter sfruttare i permessi 104 per andare al mare, pertanto, dipende dal tipo di disabilità grave del parente non autosufficiente. Soltanto in caso di comprovata necessità è possibile utilizzare i permessi 104 per andare al mare.