Il caregiver è colui che assiste un familiare disabile e il lavoratore dipendente che chiede permessi 104 all’azienda per assistere tale familiare non deve abusarne per scopi diversi. L’utilizzo dei giorni o ore di permesso deve essere diretto esclusivamente all’assistenza del disabile.
Laddove l’azienda ne accerti un uso illegittimo può adottare provvedimenti disciplinari (ad esempio la sospensione dello stipendio) fino al licenziamento per giusta causa.
Ad ogni modo si deve considerare che assistere un familiare disabile non significa solo fornire a questi la presenza fisica.
E’ un abuso, invece, quando il lavoratore durante i permessi fa cose del tutto personali. Va al mare con gli amici, va da barbiere per se stesso, ecc.
Qualcuno però ci chiede se i lavoratore può chiedere permessi 104 per riposare oppure se durante tali permessi può dedicarsi al proprio riposo.
I permessi 104 li può chiedere il lavoratore
La possibilità per il lavoratore dipendente di chiedere di assentarsi dal lavoro per assistere un proprio familiare disabile è espressamente garantita dalla legge. I permessi 104 spettano ai lavoratori dipendenti:
- disabili in situazione di gravità (quindi, li può chiedere anche il lavoratore per se stesso);
- genitori, anche adottivi o affidatari, di figli disabili in situazione di gravità;
- coniuge, parte dell’unione civile, convivente di fatto, parenti o affini entro il terzo grado di familiari disabili in situazione di gravità.
Sono estesi anche ai parenti e agli affini di terzo grado soltanto qualora i genitori o il coniuge o la parte dell’unione civile o il convivente di fatto della persona con disabilità grave abbiano compiuto i 65 anni di età oppure siano anche essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.
Per i giorni o ore di assenza il lavoratore non perde la retribuzione. Trovi qui quanto e come sono pagati i permessi 104.
Le regole per il riposo
Chi chiede i permessi, come anticipato, deve destinare i giorni e le ore richieste esclusivamente per assistere il familiare. E chi assiste un familiare si definisce “caregiver”.
Se a chiederli è il lavoratore disabile per se stesso, questi non è soggetto a specifiche limitazioni. Nel senso che può liberamente decidere in quelle ore o in quei giorni di fare quanto più ritiene utile per se stesso. Può chiedere permessi 104 tanto, ad esempio, perché deve andare a fare una visita medica quanto perché, ad esempio, vuole andarsene al mare o a fare la spesa, o anche semplicemente perché ha l’esigenza di riposare dal lavoro.
Le cose, invece, sono diverse se a chiedere i permessi 104 è il lavoratore per assistere il familiare disabile. Questi, non può chiederli semplicemente perché ha necessità di riposare, anche se assistere una persona disabile richiede dispendio di energie fisiche e psicologiche. Ovviamente, nulla vieta, che durante i giorni di permesso il lavoratore dedichi qualche oretta al riposo personale stando, comunque, a disposizione del disabile.
Ricordiamo anche che per i permessi 104 non è richiesta la convivenza tra lavoratore e familiare da assistere. L’unica cosa da tener presente che se i due sono distanti oltre 150 km, il lavoratore deve dimostrare al datore di lavoro di aver raggiunto il familiare. Tale dimostrazione ad esempio può essere data con il titolo di viaggio.
Il riposo del caregiver nei permessi 104
Il lavoratore dipendente, dunque, può chiedere permessi 104 (tre giorni al mese frazionabili anche in ore) solo per assistere il familiare disabile (genitore, figlio, coniuge, ecc.).
Non può chiederli semplicemente per riposare dal lavoro. Non può in quei giorni di permesso andarsene alla casa in montagna a riposare non portando con se il disabile.
Il lavoratore disabile, invece, può chiedere permessi 104 anche per riposare. Quindi, per andarsene al mare, in montagna, dai figli, ecc. Senza che ciò costituisca un abuso e senza, pertanto, il rischio che ne possano conseguire provvedimenti disciplinari da parte dell’azienda.