Buongiorno vorrei avere informazioni riguardo la 104.
Il mio compagno ha il padre che necessita di assistenza è anziano e con qualche patologia.
Devono andare a visita fra qualche giorno per richiedere l’accompagno e la richiesta della legge 104.
Il mio compagno è finanziere e lavora ed abita a circa 400 km di distanza dal padre mentre sua sorella, l’altra figlia, abita a pochi metri e addirittura dovrebbe avere la residenza a casa del padre se non ricordo male, secondo lei la commissione o l’INPS può mettere dei paletti ossia potrebbe non concederla al figlio maschio e solo alla figlia?
Grazie anticipatamente.
La presenza di familiari conviventi e non conviventi che possono prestare assistenza al disabile non costituisce motivo ostativo ad altro familiare lavoratore di fruire dei permessi 104 e se in possesso dei requisiti previsti dalla legge il soggetto che intende fare richiesta dei permessi può farla indipendentemente dalla presenza di altri soggetti in possesso dei medesimi requisiti e senza presentare alcuna dichiarazione di rinuncia da parte degli altri aventi diritto.
Permessi 104, distanza e pubbliche amministrazioni
Il problema fondamentale è che ci sono dei precedenti in cui le pubbliche amministrazioni non hanno concesso il beneficio ai propri dipendenti residenti troppo lontani dal parente da assistere in presenza di un familiare più vicino che potesse prendersi cura dell’invalido. Sono stati fatti ricorsi a tal proposito e, in alcuni casi (dietro consiglio di un nostro articolo, tra l’altro) sono stati anche vinti, l’importante è citare le giuste fonti e le giuste motivazioni che spingano l’amministrazione ad accettare la richiesta.
Per questo motivo, e per non ripetere del materiale già scritto, vi rimando all’articolo Permessi legge 104: diniego dal Ministero per diritto di priorità, è possibile opporsi in cui troverete tutte le risposte che cercate nel caso descritto molto simile al vostro.