“È chiaro che il futuro offre grandi opportunità. È anche disseminato di trabocchetti. Il trucco consiste nell’evitare i trabocchetti, prendere al balzo le opportunità e rientrare a casa per l’ora di cena“, ha affermato Woody Allen. Effettivamente non si può negare come siano davvero tanti i possibili trabocchetti in cui si rischia di cadere ogni giorno. A complicare le cose, poi, ci si mette la burocrazia che si rivela essere nella maggior parte dei casi particolarmente farraginosa.
Si finisce così per non sapere come e quando poter beneficiare di determinate agevolazioni. Lo sanno bene le persone che prestano assistenza a un famigliare non autosufficiente. Questo perché si ritrovano a dover fare i conti con quella linea sottile che divide la sfera privata da quella professionale, ogni qualvolta decidono di usufruire, ad esempio, di un giorno di permesso Legge 104. Ecco come funziona.
Permesso 104 di giorno e cena fuori la sera: cosa si rischia?
I lavoratori che prestano assistenza a un famigliare con handicap grave e non autosufficiente hanno diritto di usufruire dei permessi 104 e del congedo straordinario. Nel primo caso si ha diritto a tre giorni di permessi retribuiti al mese che possono essere frazionati anche a ore. Grazie al congedo straordinario, invece, è possibile assentarsi dal posto di lavoro per un periodo pari a massimo due anni.
In entrambi i casi sono diversi i dubbi che attanagliano i fruitori di tali misure in merito al modo in cui poter conciliare tempo libero e attività di assistenza, evitando di incorrere in possibili rischi. Ad esempio, tra i quesiti più comuni si annovera il seguente: “È possibile usufruire del permesso 104 di giorno e andare a cena fuori la sera?“.
Ebbene bisogna sapere che non vi è una normativa ad hoc sulla questione. A tal fine, però, giungono in aiuto diverse sentenze della Cassazione e della Corte Costituzionale. Grazie a quest’ultime è possibile evincere che i fruitori di