Petrolio giù, accise su, così la benzina rimane alta in Italia

Il prezzo del petrolio raggiunge i minimi storici dal 2021, ma le accise mantengono il prezzo della benzina alto in Italia.
1 mese fa
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Il crollo del petrolio
Il crollo del petrolio © Licenza Creative Commons

Qualcosa non quadra sui prezzi italiani, o forse sì. Il prezzo del petrolio continua a scendere e ormai la sua discesa è costante. Ora però ha toccato il punto più basso della discesa e non accadeva dal 2021. Eppure, il prezzo della benzina da noi non ha subito una grande variazione. Questo perché a incidere in Italia sono ancora una volta le accise, l’imposta sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo. Ad ogni buon conto, resta il dato, il petrolio è sceso sotto la quota del 72 ero, questo perché la domanda è ormai nettamente inferiore all’offerta.

Quotazioni in crollo

Il prezzo al barile è sceso nel giro di poche settimane del 18%. Si tratta di un calo record che non può che far felici gli automobilisti. Peccato però che da noi le accise continuano a dettare legge. Certo, proprio qualche giorno fa avevamo comunque scoperto che il prezzo della benzina era effettivamente diminuito dopo mesi in cui continuava a salire, ma con le attuali quotazioni del petrolio potrebbe scendere ancora di più se non fosse per l’imposta. Come dicevamo, la domanda è cambiata e l’economia globale ne ha immediatamente subito le conseguenze. La scelta della Cina di ridurre gli acquisti di greggio ha avuto le sue ripercussioni. Anche l’India ha ridotto il consumo di carburanti, ed ecco il perché del crollo della domanda.

E dire che i Paesi Opec+ (Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio) erano pronti ad aumentare l’offerta. Lo scorso anno avevano annunciato infatti che avrebbero aumentato la produzione di petrolio di ben 180mila barili al giorno. Il nuovo starting point sarebbe dovuto iniziare proprio il mese prossimo, ottobre 2024. Per fortuna ad agosto hanno fatto dietrofront, l’Iraq ha infatti ridotto la produzione a 3,3 milioni di barili al giorno a partire dalla fine dello scorso mese. Si terrà questo ritmo fino a dicembre, con una produzione che tornerà quindi a pieno regime, ma che verrà nuovamente ridimensionata a novembre del 2025, sempre in accordo con i Paesi Opec+.

Petrolio giù, nessuna conseguenza in Italia?

Per quanto riguarda il prezzo del petrolio, gli esperti assicurano che si attesterà su questi livelli. La domanda infatti non dovrebbe scendere ulteriormente, quindi il costo rimarrà sotto i 75 dollari al barile. C’è chi invece è ancora più ottimista e pensa che i Paesi Opec+ non riusciranno a mantenere l’offerta equilibrata con la domanda, cosa che permetterà un calo del prezzo a 60 dollari al barile. E in Italia? Possibile che per colpa delle accise non potremo giovare di questo sconto sulla benzina? Purtroppo è proprio così. L’amara verità infatti è che l’imposta incide davvero troppo sul costo finale del prodotto.

Naturalmente, un piccolo calo c’è e forse ci sarà ancora, ma non bisogna attendersi grandi sconti, poiché come dicevamo le accise sulla benzina incidono per il 60% sul prezzo finale, quindi il fatto che l’economia globale stia completamente cambiando intorno al petrolio, non andrà a incidere più di tanto sui costi che gli automobilisti dovranno sostenere quando andranno alle pompe per rifornire benzina e diesel nelle loro macchine.

I punti più importanti…

  • l’offerta di petrolio supera la domanda, il prezzo scende;
  • i Paesi distributori cercano di contenere abbassando la produzione, ma gli esperti prevedono una quota stabile;
  • in Italia l’andamento dell’economia globale intorno al petrolio non è particolarmente impattante sul prezzo di benzina e diesel, poiché a incidere sono soprattutto le accise.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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