USA minacciano accordo OPEC
La produzione USA è salita nel frattempo a 9,32 milioni di barili al giorno, in crescita del 6,3% quest’anno e ai massimi da agosto 2015, segnalando una veloce reattività delle estrazioni di “shale” alla ripresa dei prezzi, come dimostra anche l’impennata dei pozzi attivi sul territorio americano, saliti a 722 dai 536 di fine 2016, ovvero crescendo di 197 unità in meno di 5 mesi, pari a un +37,7%.
Il mercato vorrà verificare il trend, prima di tornare a scommettere al rialzo. Se gli USA estraggono sempre più e così anche parte della stessa OPEC, non basteranno neppure i -1,8 milioni di barili al giorno concordati all’interno del cartello e tra di esso e vari produttori esterni come la Russia per riequilibrare domanda e offerta globale.