Offerta petrolio, chi taglia?
Il dubbio resta sulle azioni future dei produttori, nel caso in cui dal vertice OPEC non scaturisse alcuna intesa. L’Arabia Saudita continuerebbe ad aumentare la sua offerta per sterilizzare la crescita di quella iraniana? E la Russia, già ai ritmi massimi da oltre un trentennio, cosa farebbe? Si tenga anche conto che paesi come Iraq, Libia e Nigeria stanno espandendo le loro rispettive estrazioni, così come al di fuori del cartello, negli USA diminuiscono molto meno delle attese.
Se tutti sono quasi costretti ad aumentare la loro offerta, venendo fuori da situazioni geo-politiche peculiari (il caso libico è il più esemplare), davvero pensiamo che i sauditi si immolino per tutti e che ravvivino i prezzi tagliando la loro offerta, quando tra tutti i grandi produttori, sarebbero gli unici a potersi permettere quotazioni basse ancora a lungo? Per questo, l’offerta avanzata a Vienna da Riad a Teheran sembra più il tentativo di fare ricadere su quest’ultima la responsabilità di un mancato accordo.