Pezzotto senza fine, arrivano le multe automatiche fino a 5000 euro

Agcom continua la sua battaglia contro il pezzotto e ora annuncia l'arrivo delle multe automatiche per chi cede alla pirateria.
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2 mesi fa
2 minuti di lettura
pezzotto

Non c’è pace nel nostro paese per chi fa la lotta alla pirateria. Il fenomeno del pezzotto, ovvero l’utilizzo di dispositivi e portali per accedere a contenuti pirata, è diventato un problema sempre più diffuso, soprattutto in Italia. Le autorità hanno reagito con un nuovo pacchetto di misure che punta a contrastare questa pratica, in particolare per quanto riguarda lo streaming illegale delle partite di calcio. Le sanzioni, ora più severe, colpiranno duramente chi verrà sorpreso a usufruire di questi servizi illeciti.

Multe fino a 5mila euro

Ci siamo occupati del caso ormai già da tempo, visto che da febbraio il pezzotto ha subito il grande attacco delle autorità. Il recente intervento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AgCom) ha portato a una stretta significativa contro chi accede ai contenuti pirata, in particolare tramite i cosiddetti “pezzotti”, decoder illegali che permettono di visualizzare eventi sportivi senza un regolare abbonamento. La novità più rilevante è l’introduzione di multe automatiche che possono variare da 150 a 5mila euro per gli utenti finali.

Il commissario AgCom, Massimiliano Capitanio, ha annunciato queste misure durante una recente videoconferenza, sottolineando come il fenomeno del “pezzotto” sia ormai considerato un vero e proprio reato. L’obiettivo delle nuove sanzioni è quello di sensibilizzare il pubblico italiano sulle conseguenze legali dell’utilizzo di piattaforme illegali per lo streaming, ricordando che il solo atto di guardare una partita di calcio su siti pirata può comportare gravi conseguenze finanziarie.A febbraio 2024 è stato attivato un nuovo strumento: la piattaforma Piracy Shield. Questa tecnologia, sviluppata con la collaborazione di operatori telefonici e piattaforme di streaming, mira a identificare e bloccare in tempo reale i flussi illegali di contenuti sportivi. Secondo quanto riportato da Capitanio, Piracy Shield ha già portato risultati concreti, bloccando oltre 1.000 domini e 500 indirizzi IP nelle prime giornate di campionato.

Il successo di questo sistema è attribuibile anche alla cooperazione con attori come Google e Cloudflare, che hanno facilitato il lavoro dell’AgCom nella chiusura di portali pirata. Questo rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro la pirateria, in quanto consente un intervento tempestivo e mirato per limitare l’accesso a questi siti.

La portata del problema in Italia

Secondo i dati della Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (FAPAV), in Italia la pirateria è un fenomeno molto radicato: il 39% degli adulti ha compiuto almeno un atto di pirateria. Nel 2023, gli episodi di pirateria hanno raggiunto i 319 milioni, causando un danno economico stimato in 2 miliardi di euro. Nonostante la gravità del problema, il 47% degli italiani non sembra essere pienamente consapevole delle conseguenze legali di queste pratiche.

L’AgCom ha deciso di affrontare il problema con sanzioni più severe e un maggiore impegno nella sensibilizzazione del pubblico. Le multe sono destinate non solo agli utenti finali, ma anche a chi promuove questi servizi illegali, come alcuni influencer che, secondo quanto riferito da Capitanio, sono stati sanzionati con multe fino a 50mila euro per aver promosso il gioco d’azzardo e l’uso di decoder pirata.

Un nuovo protocollo per le sanzioni anti pezzotto

In collaborazione con la Procura generale di Roma e la Guardia di Finanza, l’AgCom ha sviluppato un protocollo che permetterà di infliggere sanzioni in modo automatico agli utenti che accedono a contenuti pirata. Questa misura è stata adottata per evitare che il fenomeno continui a proliferare, soprattutto considerando che il calcio è uno degli sport più seguiti in Italia e uno dei settori più colpiti dalla pirateria. Capitanio ha chiarito che l’intento non è quello di promuovere un’azione repressiva eccessiva, ma di garantire una risposta efficace al problema, prevenendo al tempo stesso che i cittadini ignorino le conseguenze di queste attività illecite.

Il messaggio è chiaro: la pirateria è un reato e, come tale, sarà perseguito sia a livello economico che legale.

Riassumendo…

  • l’AgCom ha introdotto sanzioni fino a 5mila euro per chi guarda partite in streaming illegale tramite dispositivi pirata come il pezzotto;
  • il sistema Piracy Shield, attivo dal febbraio 2024, ha già bloccato migliaia di domini e indirizzi IP illegali, grazie alla collaborazione con operatori telefonici e piattaforme digitali;
  • in collaborazione con la Procura di Roma e la Guardia di Finanza, è stato sviluppato un protocollo che infligge automaticamente multe agli utenti finali che utilizzano servizi di pirateria.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

3 Comments

  1. Il garante (garante per chi?) delle comunicazioni potrebbe magari fare qualcosa per prime video ed i suoi spot pubblicitari per un servizio in abbonamento. Se quasi un italiano su due fruisce contenuti su portali online (non mi riferisco allo streaming diretto da emittenti a pagamento) con qualità video ridicola e vessazioni pop-up senza contare i malware, e considerando il presupposto che un ente dello Stato é un’emanazione dello stesso, che a sua volta si suppone sia emanazione della volontà della cittadinanza… Non si capisce di chi stia facendo l’interesse. Non é molto chiaro, depenalizzare la corruzione e l’evasione fiscale poiché “tanto lo fanno tutti” con danni enormi a struttura/funzioni dello Stato va bene, ma guardare contenuti in streaming online no? “Sensibilizzare la cittadinanza” con multe da 5000 euro é una scelta di termini un pelo infelice. Saluti da un imbecille che paga servizi streaming legittimi per beccarsi spot pubblicitari ed indottrinamento forzato woke.

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