Non solo Equitalia in caso di debiti insoluti può provvedere al pignoramento del conto corrente ma, vistoil silenzio della norma, può farlo dandone preavviso alla banca e, solo a giochi fatti, all’intestatario del conto. Ne consegue che il debitore può vedersi bloccato da Equitalia il conto su cui vengono accreditati stipendio o pensione. Questa ampiezza di poteri, che può sembrare arbitraria, serve, come ha spiegato il viceministro all’Economia Enrico Morando, ad evitare che, appreso dell’imminente pignoramento del conto, il debitore prelevi somme per inficiare l’azione di recupero crediti da parte di Equitalia.
Analizziamo quindi i tempi: il contribuente su cui gravano debiti con Equitalia riceve la cartella di pagamento e, se non provvede al pagamento entro 60 giorni, diventa soggetto all’avvio di procedure esecutive. Tra queste ultime figura appunto il pignoramento del conto corrente. Equitalia è tenuta a notificare l’atto tanto al debitore e alla banca ma la legge non specifica nulla in merito all’ordine da seguire e ai tempi da rispettare. In altre parole il contribuente potrebbe vedersi il conto bloccato di punto in bianco.
E’ importante però quantomeno ricordare che le somme pignorate dal conto non vengono trasferite immediatamente e in automatico ad Equitalia: il titolare del conto ha 60 giorni di tempo per saldare il debito o, se ricorrono le condizioni, chiedere la rateazione dei debiti.
Pignoramento mutuo: attenzione ad Equitalia
Sul pignoramento di stipendio o pensione dal conto corrente valgono infine, per fortuna, dei limiti che Equitalia è tenuta a rispettare. La norma serve a preservare sul conto un importo ritenuto il “minimo vitale” e che è stato stimato a tre volte l’assegno sociale (ossia 1.345,56 euro).