Lo smartphone può essere oggetto di pignoramento mobiliare? Da un lato indubbiamente alcuni modelli di cellulare oggi hanno raggiunto un valore non indifferente, potenzialmente idoneo a coprire debiti o parte di essi, dall’altro va analizzata l’utilità di questo dispositivo. Se si intende lo smartphone come un bene primario nella vita odierna allora, alla stregua di quanto avviene con la maggior parte del mobilio in casa del debitore, non si potrà pignorare il telefono.
In linea di massima il cellulare è un bene mobile e, dunque, per principio, pignorabile.
Si può pignorare il telefono cellulare oppure lo smartphone è un bene impignorabile?
In verità, per rispondere a questa domanda, occorre partire proprio dalla lista dei beni impignorabili visto che si tratta di un elenco tassativo. Ebbene le norme appaiono però troppo generiche quindi risulta difficile capire se lo smartphone è un ben pignorabile oppure no. Il riferimento legislativo è all’articolo 514 del Codice di Procedura Civile: sono impignorabili, in primis, gli oggetti sacri (e qui, sebbene per alcuni ormai oggi il cellulare sia “sacro” in senso metaforico, non può farsi rientrare questo dispositivo mobile). Seconda categoria di beni impignorabili sono gli strumenti indispensabili per l’esercizio della professione, dell’arte o del mestiere del debitore. Qui, in alcuni casi rientra il telefono: pensiamo ai liberi professionisti. Chi invece ha un laboratorio può contestare la strumentalità del telefono per il lavoro oppure il fatto che sussista una rete fissa esclude questa possibilità?
Sulla carta, comunque, si può concludere che il cellulare può essere pignorato.
Non stupisce quindi che, ad oggi, non ci sono casi di sentenze che hanno richiesto il pignoramento del telefonino al debitore.