Nubi nere all’orizzonte dopo le previsioni PIL della Commissione Ue. Male l’Europa in generale, malino l’Italia ma ancora peggio la Germania. Il problema è che della recessione tedesca facciamo le spese anche noi perché la nostra politica è connessa e dipendente da quella germanica sotto diversi profili.
La Germania è in recessione
La Germania di Olaf Scholz passa da un contenuto +0,2% ad una previsione di contrazione del -0,4%.
Non si tratta di un dato a sorpresa: da tempo si parla di crisi economica tedesca, dato che internamente ha visto il partito degli euro scettici in crescita.
Le cause dono di diversa natura e sicuramente si legano alla questione dell’aumento dei tassi. La recessione coinvolge consumi interni ed esterni.
La crisi dei salari reali pesa indubbiamente e frena i consumi privati (che da soli coprono una fetta pari al 60% del PIL tedesco). Pesante la voragine sui bilanci aperta nel settore edile a causa dell’aumento dei costi delle materie prime e del caro-energia.
A ciò si aggiunge un calo delle esportazioni dovuto alla debolezza degli Stati esteri. Ma nel primo trimestre analizzato anche i consumi pubblici hanno subito una battuta di arresto, probabilmente come strascico della spending review post pandemia.
Pil: anno nero per la Germania e ne farà le spese anche l’Italia
Il calo del PIL della Germania 2023 supera le previsioni: una prospettiva allarmante anche per l’Italia. Il dato che è emerso in maniera più chiara dopo la presentazione della (non) crescita europea di Paolo Gentiloni, commissario Ue agli Affari Economici,è che la crisi industriale in atto non risparmia nessuno in Europa. L’ex premier ha commentato: “vi è una crescente evidenza dell’impatto” del rialzo dei tassi della Bce che limita la crescita dei Paesi europei.
La recessione tedesca ha effetto in tutti i Paesi dell’Unione Europea, Italia in primis. Siamo infatti il primo partner commerciale della Germania in Europa, sia per quanto concerne l’import che l’export. Non stupisce quindi che Bruxelles abbia prontamente aggiornato al ribasso le previsioni di crescita italiane ad un più modesto +0,9% per il 2023 dal precedente +1,2%.
Su questo punto Gentiloni da Bruxelles ha cercato di evitare allarmismi precisando che l’impatto sull’economia italiana di rimbalzo non è considerato grave.