Turismo crollato, economia al palo
In previsione proprio di un’esplosione dei prezzi, il mercato immobiliare sembra essersi fermato. Chi vende, non si accontenta più di chiedere lo stesso prezzo precedente alla svalutazione, mentre chi acquista non è disposto a pagare di più, non avendo registrato alcun miglioramento sul fronte del proprio reddito, anzi. Pertanto, nessuno vende e nessuno sembra intenzionato a comprare. (Leggi anche: Il crollo della lira egiziana è una dura lezione sui cambi fissi)
Il governo si è posto come obiettivo un tasso di crescita del pil medio del 5% nel biennio 2017-2018, nonché un abbassamento della disoccupazione all’11% entro il giugno 2018 dal 12,6% del settembre scorso.
La svalutazione della lira egiziana rientra in un piano di misure richieste dal Fondo Monetario Internazionale, in cambio di aiuti per 12 miliardi di dollari. Il problema è che l’economia locale non può più fare affidamento sul turismo, che aveva rappresentato fino a qualche tempo fa una delle fonti principali di sostentamento della popolazione e di ingresso di valuta pesante. La minaccia terroristica ha creato il deserto di stranieri in tutta l’area e la strage di Istanbul di Capodanno non fa che peggiorare le prospettive anche per la stagione in arrivo.