Una storia di “proroga infinita” è quella della “Plastic tax”. La nuova tassa che fu istituita con la legge di bilancio 2020. E destinata a colpire il consumo dei c.d. MACSI (manufatti in plastica con singolo impiego) che hanno o sono destinati ad avere funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari. A esclusione dei manufatti compostabili, dei dispositivi medici e dei MACSI adibiti a contenere e proteggere medicinali.
Allo stesso tempo, in favore delle imprese attive nel settore delle materie plastiche, produttrici di MACSI, fu istituito anche un credito d’imposta pari al 10% delle spese sostenute per l’adeguamento tecnologico finalizzato alla produzione dei citati manufatti compostabili.
I provvedimenti attuativi che mancano
Il comma 651 della stessa legge di bilancio 2020, demandava a un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli (ADM), la definizione delle modalità di attuazione della nuova imposta.
Inoltre rimandava ad un ulteriore provvedimento inter-direttoriale dell’ADM e dell’Agenzia Entrate il compito di stabilire le modalità per l’eventuale scambio di informazioni tra le due Amministrazioni finanziarie.
I due provvedimenti, ad oggi, anno 2024, non risultano ancora emanati. Anche perché, l’entrata in vigore della plastic tax continua a subire rinvii.
Plastic tax e la storia delle proroghe infinite
La storia inizia nel 2020. L’entrata in vigore della tassa era prevista a partire dal primo giorno del secondo mese successivo alla data di pubblicazione del menzionato provvedimento attuativo.
A causa, dell’epidemia Covid-19 e dell’incertezza derivante per i settori economici coinvolti dalla nuova imposizione fiscale ci fu un primo rinvio al 1° gennaio 2021 (decreto Rilancio) e successivamente al 1° luglio 2021 (Legge di bilancio 2021).
Successivamente è intervenuto il decreto Sostegni-bis. Con tale decreto, in virtù del perdurare dell’emergenza Covid-19, prorogava ancora l’entrata in vigore della tassazione al 1° gennaio 2022. Poi c’è stata la legge di bilancio 2022 che ha spostato il tutto al 1° gennaio 2023 e a seguire la manovra 2023 che spostava ancora la data in avanti al 1° gennaio 2024.
E non ci si è fermati qui. Adesso c’è la legge di bilancio 2024 (comma 44) che posticipa il termine di decorrenza dell’efficacia della plastic tax al 1° luglio 2024. Stessa storia anche per la sugar tax, ossia la nuova imposta sul consumo di bevande analcoliche edulcorate.
Sarà questa davvero l’ultima proroga di una storia infinita?
Riassumendo…
- la plastic tax è la nuova tassa che interessa il consumo dei c.d. MACSI (manufatti in plastica con singolo impiego)
- nacque con la legge di bilancio 2020
- doveva entrare in vigore a partire dal primo giorno del secondo mese successivo alla data di pubblicazione del relativo provvedimento attuativo
- la plastic tax oggi risulta ancora una tassa mai applicata in quanto l’entrata in vigore della plastic tax risulta più volte rinviata, fino alla legge di bilancio 2024 che stabilisce la nuova data al 1° luglio 2024.