La manovra di bilancio 2022 porterà con se l’ennesimo rinvio dell’entrata in vigore della plastic tax. Lo si apprende dal comunicato stampa del Consiglio dei Ministri con cui è annunciata l’approvazione del DPB (Documento programmatico di bilancio) che illustra le principali linee di intervento che verranno declinate nella manovra finanziaria del prossimo anno e gli effetti sui principali indicatori macroeconomici e di finanza pubblica.
Cos’è la plastic tax
La plastic tax è prevista dalla legge di bilancio 2020 ed è destinata a tassare il consumo dei c.
Alle imprese attive nel settore delle materie plastiche, produttrici di MACSI destinati ad avere funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari è altresì riconosciuto un credito è pari al 10% delle spese sostenute nel periodo d’imposta per l’adeguamento tecnologico finalizzato alla produzione dei citati manufatti compostabili.
Tutte le proroghe dall’introduzione ad oggi
L’entrata in vigore della plastic tax era prevista a partire dal primo giorno del secondo mese successivo alla data di pubblicazione del provvedimento attuativo da emanarsi a cura dell’dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dell’Agenzia delle Entrate.
Successivamente, per via dell’epidemia Covid-19 e dell’incertezza derivante per i settori economici coinvolti dalla nuova tassa si è stabilita dapprima una proroga al 1° gennaio 2021 (decreto Rilancio) e successivamente al 1° luglio 2021 (Legge di bilancio 2021).
Da ultimo era poi intervenuto il decreto Sostegni-bis, all’art. 9, che in considerazione del perdurare dell’emergenza Covid-19 e delle negative conseguenze economiche per le attività del Paese, prorogava ancora l’entrata in vigore della tassazione al 1° gennaio 2022.
Ora la Legge di bilancio 2022, che sarà votata da qui a fine anno, farà slittare la plastic tax ancora di un anno, quindi, al 1° gennaio del 2023.
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