Il caregiver può portare il disabile al mare o in vacanza? Come cantano Raf e Umberto Tozzi con il brano Gente di mare: “Gente di mare che se ne va, dove gli pare, ma dove non sa. Noi prigionieri di queste grandi città, viviamo sempre di oggi e di ieri, inchiodati dalla realtà e la gente di mare va”. Tante sono le persone che non perdono l’occasione di andare al mare.
Il contatto con la sabbia e l’acqua, d’altronde, è in grado di donare ad ognuno di noi un senso di libertà e benessere unico nel suo genere.
Portare il disabile al mare o in vacanza: per il caregiver sono ferie o permesso 104?
I lavoratori con disabilità grave e i famigliari che prestano loro assistenza possono beneficiare di tre giorni di permessi retribuiti al mese. Ne hanno diritto i genitori, il coniuge, il convivente more uxorio in caso di unione civile, parenti e affini entro il secondo grado. Se i soggetti finora citati sono deceduti, invalidi o hanno 65 anni, ne possono fare richiesta i parenti e affini entro il terzo grado. I soggetti in questione possono andare al mare o in vacanza mentre beneficiano dei permessi Legge 104?
La risposta risulta differente a seconda del soggetto interessato. Un lavoratore a cui è stato riconosciuto uno stato di grave disabilità, ad esempio, può andare al mare mentre beneficia dei permessi Legge 104 senza rischiare di incorrere in dei problemi. Questo perché tale agevolazione è riconosciuta proprio per consentire loro di riposarsi. E’ considerato abuso, invece, il caso di un lavoratore che assiste un familiare non autosufficiente e che decide di recarsi al mare mentre beneficia dei permessi Legge 104.
Disabile al mare: la recente sentenza della Cassazione
Ad esempio, il caregiver può richiedere i permessi Legge 104 per accompagnare il disabile presso una località di relax e cure. Se una persona è fortemente asmatica, ad esempio, è legittimo che quest’ultima trascorra dei giorni al mare, poiché l’aria marina fa bene a coloro che soffrono di malattie respiratorie. Allo stesso modo trascorrere dei giorni presso una villeggiatura termale può rivelarsi d’aiuto per vari tipi di disabilità.
A tal proposito si ricorda che la Corte di Cassazione, attraverso l’ordinanza numero 12679 del 2024, ha ritenuto illegittimo il licenziamento di un lavoratore che, usufruendo del permesso legge 104, ha accompagnato la moglie, affetta da una grave forma di asma, al mare al fine di farle respirare dell’aria salubre. Respirare l’aria salina, infatti, è considerato terapeutico per un soggetto asmatico. Ma non solo, nel caso in questione la presenza del coniuge è stato considerato indispensabile. Poiché la signora non risulta essere in grado di svolgere alcune mansioni faticose. Entrando nei dettagli si legge che:
“la Corte di merito, pur avendo accennato ad un “notorio”, ha poi ritenuto comprovato che il soggiorno al mare, anche nei periodi invernali, potesse nella specie giovare, in base ad una serie di documenti precisamente indicati, consistenti in pareri medici, ma anche in una certificazione di cui ha evidenziato la preesistenza rispetto ai fatti contestati, e specificamente riferita alla persona disabile, affetta da asma bronchiale grave, e non ai pazienti asmatici in generale. Per quanto riguarda, poi, la presenza del marito insieme alla moglie durante tali giorni di soggiorno al mare, la Corte distrettuale ha ritenuto che essa rivestisse finalità assistenziali anche in base ad ulteriore documentazione.