Economia Portogallo in ripresa
Quest’anno, il pil dovrebbe crescere intorno all’1,5%, stessa percentuale attesa per il 2016. Si consideri che dall’ingresso del paese nell’euro ad oggi, l’economia si è espansa di appena l’8%. La disoccupazione è scesa già all’11,9% dal 17,5% del 2013, mentre il rapporto tra deficit e pil dovrebbe attestarsi l’anno prossimo sotto il 3%. I rendimenti sovrani si sono ormai normalizzati, pur restando tra i più alti nell’Eurozona. I decennali rendono appena il 2,5%, quando all’apice della crisi sfondarono il 18%.
Debito Portogallo è altissimo
Restano, però, alcune criticità: il debito pubblico è salito al 129% del pil, oltre il doppio del target massimo del 60% fissato dal Patto di stabilità, il terzo più alto, in rapporto al pil, dopo Grecia e Italia. ciò implica la necessità di proseguire le politiche di risanamento, al fine di adempiere alle previsioni sul Fiscal Compact, che dal 2017 prevedono il taglio del 5% del debito eccedente il 60% del pil ogni anno. E il paese è anche ai vertici della classifica mondiale per l’indebitamento totale, ossia comprensivo di quello di famiglie, banche e imprese, pari al 370% del pil. Come si concilieranno le esigenze di tenere a bada i conti pubblici con le richieste della sinistra radicale? Il Portogallo rischia forse di fare la fine della Grecia, che impuntandosi contro i creditori, dopo la vittoria di Syriza a inizio anno, ha di fatto spento la ripresa, allontanato gli investitori e reso necessaria una politica di austerità più dura di quella preesistente?