Con il decreto “Pnrr due”, approvato di recente dal Consiglio dei ministri, entreranno in vigore già a partire dal primo luglio 2022 le sanzioni per gli esercenti sprovvisti di pos, o che comunque non ne permettono l’utilizzo.
Il meccanismo sanzionatorio si divide in due parti, e dipende anche dal valore della transazione rifiutata. Ricordiamo infine che tale obbligo non scatterà soltanto per gli esercenti attività commerciali, ma anche per chiunque offra prodotti e servizi al pubblico, compresi medici e tassisti.
Obbligo pos, a quanto ammontano e quando arriveranno le sanzioni?
Iniziamo col dire che già il decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020 prevedeva l’obbligo per tutti gli esercenti di munirsi di un apparecchio Pos e, dunque, di accettare i pagamenti tramite bancomat o carta di credito ecc.
Le relative sanzioni, previste dall’articolo 23 dello stesso Decreto, sarebbero dovute scattare il primo luglio di quell’anno, ma, in un secondo momento, il suddetto articolo è stato cancellato.
Il decreto “Pnrr due”, sostanzialmente, ripropone il medesimo meccanismo sanzionatorio, il quale sarà operativo già a partire dal 30 giugno 2022
Ai trasgressori sarà applicata una sanzione amministrativa pecuniaria così composta:
- 30 euro in misura fissa;
- 4% del valore della transazione rifiutata dall’esercente.
Come già detto in apertura, tale obbligo non si applicherà soltanto agli esercenti attività commerciali, ma a tutti coloro che vendono un bene o un servizio al pubblico; compresi, ovviamente, anche i tassisti e i liberi professionisti.
Tetto contante, 1.000 euro a partire dal prossimo anno
L’obbligo del pos non è l’unico mezzo di contrasto all’evasione previsto dal governo.
A partire dal 2023, infatti, è previsto l’abbassamento del limite del contante, che passa da 2.000 a 1.000 euro.
In realtà, il limite di mille euro era diventato operativo già lo scorso 1° gennaio, per effetto del decreto fiscale 2020. Soltanto in un secondo momento, era stata decisa la proroga al 1° gennaio 2023.