Il buono fruttifero postale fin dal 1925 è stato l’investimento preferito dagli italiani. Il motivo è che i tassi di interesse erano ottimi per cui alla scadenza si poteva davvero esaudire un piccolo desiderio. All’epoca i bfp erano sottoscrivibili solo in forma cartacea per cui dovevano essere custoditi gelosamente dal risparmiatore mentre adesso sono presenti anche in forma dematerializzata. Questi ultimi sono ovviamente più comodi perché rappresentati esclusivamente da una scrittura contabile effettuata su di un conto di regolamento. Esso può essere sia il conto corrente BancoPosta che il libretto di risparmio postale.
Come si calcola il valore del bfp
È possibile calcolare il valore del proprio buono fruttifero postale serie O del 1984 avvalendosi dell’ausilio del calcolatore di Cassa Depositi e Prestiti. È comunicato però che dal calcolo non risulta l’imposta di bollo che dal 1° gennaio 2009 era calcolata valore nominale di ogni titolo. Esattamente era di 1,81 euro (ora 2 euro) con l’esclusione della previsione di esenzione. Dall’anno 2012 l’imposta di bollo è applicata nella misura proporzionale dello 0,10%, per il 2013 dello 0,15% mentre dal 2014 ad oggi è dello 0,20%.
Per il calcolo è necessario collegarsi alla pagina di Cassa Depositi e Prestiti ed inserire la tipologia del buono in proprio possesso. Visto il tempo trascorso, l’unico può essere il buono postale ordinario che aveva scadenza a 30 anni mentre adesso la scadenza è ventennale. Si deve poi inserire la data di sottoscrizione, ad esempio 15 giugno 1984 e quella di liquidazione. Per quest’ultima si può lasciare anche quella odierna ovvero 15 giugno 2022.
Il calcolo
Oltre alla data di sottoscrizione e liquidazione del proprio buono fruttifero postale sui sito della Cdp va inserito anche l’importo. In questo caso 15 milioni di lire ovvero 15000000.
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