Sul sito ufficiale di Poste Italiane si evince che oggi c’è stato un aggiornamento del tasso di interesse del buono fruttifero postale Rinnova. Questa tipologia di bfp però, potrà essere sottoscritto solo da coloro che, in qualità di intestatari/cointestatari, rimborseranno uno o più titoli cartacei o dematerializzati (scaduti e non prescritti) purché rimborsati a partire dal 27 ottobre ed entro il periodo di collocamento di tale titolo.
Il termine finale verrà annunciato, poi, mediante uno specifico avviso sulla Gazzetta Ufficiale.
Ecco le ultime novità comunicate da Poste Italiane.
Le caratteristiche del Rinnova
Tutti i buoni fruttiferi postali, compreso il Rinnova, sono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, garantiti dallo Stato Italiano e collocati sul mercato da Poste Italiane.
Si tratta di strumenti di investimento/risparmio che piacciono molto agli italiani, oramai da anni, anche perché non hanno costi di sottoscrizione e di rimborso, salvo gli oneri di naturale fiscale.
Il buono fruttifero postale Rinnova, così come gli altri, è soggetto a una tassazione agevolata del 12,50% sugli interessi e si può sottoscrivere in diversi modi. In primis presso l’ufficio postale portando con sé il proprio documento di identità e il codice fiscale nonché online (da web o da app). Quest’ultimo caso, però, sarà possibile solo se si è titolari di un libretto Smart o di un conto BancoPosta abilitati ai servizi dispositivi online.
L’aggiornamento dei tassi
Proprio oggi arriva l’aggiornamento dei tassi di interesse del buono fruttifero postale Rinnova. Il rendimento effettivo annuo lordo sarà del 2% dopo 3 anni e del 3,25% dopo 6 anni. Questo titolo, infatti, dura fino a sei anni e consente di richiedere il rimborso del capitale investito quando si vuole. Il riconoscimento degli interessi maturati, però, si avrà solo dopo 3 e 6 anni.
Ogni buono fruttifero postale, poi, sarà esente dall’imposta di bollo se il valore del portafoglio buoni sarà uguale o più basso di 5000 euro. In caso contrario, invece, si applicherà un’aliquota dello 0,20% sul capitale investito.
Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti ricordano che tutti i bfp diventano infruttiferi dal giorno dopo la scadenza. Quelli cartacei, inoltre, dopo dieci anni dalla scadenza si prescriveranno. Bisognerà quindi prestare la massima attenzione perché se si verificherà questa condizione, si perderà il diritto al rimborso e al riconoscimento degli interessi maturati.
I titoli dematerializzati, invece, non si prescriveranno perché verranno rimborsati alla scadenza e l’importo accreditato in automatico sul conto di regolamento dell’intestatario.