Poste Italiane ha creato una pagina ad hoc nella quale comunica che non verranno mai chiesti telefonicamente o mediante, e-mail, sms o messaggi social i dati personali delle carte, le credenziali di accesso, le password, i codici Opt, le chiavi di accesso all’home banking e tutti gli altri codici personali. Qualora essi dovessero essere richiesti bisognerà tenere gli occhi bene aperti e in caso di dubbi inviare i dettagli della sospetta comunicazione giunta a [email protected]. L’azienda, tra le tante truffe, invita a prestare attenzione anche a quella della riscossione vaglia.
La truffa della riscossione vaglia
La truffa della riscossione vaglia avviene in questo modo: il truffatore si presenta come il venditore di un servizio o di un prodotto ad una potenziale vittima alla quale chiede di emettere un vaglia di importo uguale al valore del servizio o prodotto in modo tale da concludere al meglio l’acquisto. Chiede poi sempre all’ignara vittima di inviare una foto del vaglia come prova dell’emissione cosa che assolutamente non andrà fatta. Il motivo? Il truffatore avrà tra le mani tutti gli estremi per creare un titolo uguale e di conseguenza chiederne il pagamento presso un ufficio postale o per versarlo presso un Istituto di Credito. Così potrà ricevere la somma e scomparire mentre la vittima non avrà alcun bene o servizio.
Come difendersi dalla truffa del vaglia: i consigli di Poste Italiane
Poste Italiane suggerisce sempre di controllare attentamente il venditore quando si effettua un acquisto online e di non comunicare mai gli estremi del vaglia e la password valida per la riscossione fino a quando non arriverà l’oggetto che si intende acquistare.
Come già spiegato, poi, non si dovranno inviare mai immagini o fotografie del titolo sia esso un assegno, un vaglia, etc mediante e-mail, Facebook o Whatsapp fino a che non arriverà l’oggetto concordato.
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