L’Antitrust ha deciso di aprire un procedimento istruttorio nei confronti di Poste Italiane per accertare se vi è stata da parte della società una pratica commerciale scorretta riguardante il servizio di recapito per corrispondenza ed in particolar modo le raccomandate. È possibile, infatti, che vi sia stata una violazione degli articolo numero 20, 21 e 22 del Codice del Consumo. Ma vediamo cosa sta succedendo.
Raccomandate Poste Italiane nel mirino dell’Antitrust: ecco perché
Nelle sedi del gruppo delle lettere di Poste Italiane è giunta la visita dei funzionari della Guardia di Finanza (a seguito dell’istruttoria partita nei giorni scorsi) per accertare che non vi sia stata una pratica commerciale scorretta da parte di Poste nell’ambito del servizio della corrispondenza ed in particolare delle raccomandate.
L’Autorità spiega che l’ipotesi di pratica commerciale scorretta riguarderebbe un cliente-mittente che si rivolge alle Poste per inviare una raccomandata. Quest’ultimo potrebbe infatti essere indotto con l’inganno ad acquistare un servizio pubblicizzato da claim che mette in evidenza alcune caratteristiche che in concreto, però, non vengono rispettate.
L’Antitrust vuole capire se il postino prova veramente a consegnare la raccomandata prima di lasciare l’avviso di giacenza in quanto esso verrebbe molto spesso, si legge nella nota diramata, “depositato nella cassetta postale del destinatario senza previo accertamento della presenza o meno del medesimo al proprio domicilio“. Proprio per questo il destinatario sarebbe poi costretto a ricorrere a delle procedure alternative proposte sempre da Poste Italiane per riuscire ad ottenere il plico. Ciò però fa perdere tempo ed energia.
Inoltre l’Antitrust comunica che Poste avrebbe anche diffuso dei messaggi illusori riguardanti il servizio di Ritiro Digitale (che è quello grazie al quale è possibile ritirare online le raccomandate che non hanno trovato il destinatario a casa) riguardanti le condizioni di utilizzo nonché i costi.
La società non ha replicato ma ha manifestato stupore per il tempo e la modalità di diffusione di tale notizia ad opera dell’Antitrust.
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