Posticipare la pensione è possibile? In un periodo storico in cui, vista l’età pensionabile alta, tutti puntano a smettere di lavorare prima, la domanda può apparire strana. Eppure c’è anche chi, per motivi diversi, vorrebbe continuare a lavorare anche dopo aver raggiunto i requisiti per la pensione di anzianità. In questo caso posticipare la pensione è un diritto o una possibilità rimessa alla decisione del datore di lavoro? E quali bonus o incentivi sono previsti? Non tutti sanno che la Legge Maroni, ben nota per aver istituito l’Opzione Donna, prevedeva anche un’altra novità: un bonus per la rinuncia alla pensione di anzianità.
Eppure a distanza di 13 anni (la Legge è del 2004) ci sono ancora dubbi interpretativi circa la spettanza del bonus per posticipare la pensione. Tanto che su questo punto è dovuta intervenire di recente anche la Corte di Cassazione. La sentenza numero 18663 del 2017 ha ribadito che il bonus in analisi non spetta agli aventi diritto alla pensione di vecchiaia anticipata, a prescindere dalla permanenza al lavoro fino al raggiungimento dei requisiti per il pensionamento di vecchiaia ordinario.
Questo significa che, se il lavoratore privato ha maturato anche i requisiti per la pensione di vecchiaia, perde il diritto al bonus. L’esempio ricorrente è quello di chi svolge lavori usuranti e che in passato avevano il diritto di pensione di vecchiaia anticipata. Il beneficio mira infatti alla copertura del periodo che intercorre tra il momento in cui il lavoratore rinuncia alla pensione di anzianità a quello di maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia (a partire dal quale si riattiva infatti l’obbligo contributivo in capo al datore di lavoro).