Posto fisso intramontabile: generazione perduta appresso ai concorsi pubblici

Concorsi pubblici l'unica grande ambizione rimasta ai giovani italiani: 85.000 domande per 30 posti alla Banca d'Italia. Ormai il posto fisso nel pubblico impiego è diventato la speranza dei più giovani.
7 anni fa
4 minuti di lettura
doppio concorso

Se c’è un fallimento che ricade sulle spalle della classe politica italiana attuale e della “raggiante” Prima Repubblica, esso consiste nell’avere reso parassitarie fette di generazioni di giovani, che contrariamente a quanto accade nel resto del mondo, in Italia mostrano una scarsa ambizione a cercare un’occupazione stimolante, preferendo buttarsi sul posto fisso o almeno a uno che ci somigli. Per carità, non parliamo della maggioranza, come dimostra lampante il tragico caso di Gloria e Marco, i due giovani fidanzati veneti appena laureati, morti nel rogo del Grenfell Tower a Londra, dove si trovavano in affitto per trovare quelle opportunità di lavoro dignitose, che neppure nel ricco e attivo nord-est italiano sembrano ormai esservi.

(Leggi anche: Posto fisso nella pubblica amministrazione addio?)

Gloria non voleva pesare sulle spalle dei suoi genitori, anzi era andata a lavorare a Londra in uno studio di architetto per dare un aiuto alla famiglia. Le sue ultime strazianti parole ai genitori, mentre il fumo dell’incendio avanzava in direzione dell’appartamento in cui alloggiava con Marco, sono state: “sto per morire, vi aiuterò da lassù”.

Gloria e Marco rappresentano il meglio della gioventù italiana e non perché si trovassero all’estero per lavorare; si può decidere di restare in Italia e non per questo essere considerati “bamboccioni”. Magari il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, avrebbe voluto dichiarare questo mesi fa, quando offese quelle centinaia di migliaia di cervelli in fuga, sostenendo che per molti di loro è “meglio toglierseli di torno”, mostrando una cultura squallidamente elitaria. I due ragazzi sono l’esempio dei sacrifici compiuti da milioni di italiani per realizzare le proprie ambizioni e al contempo per essere soggetti attivi nel mercato del lavoro.

85.000 domande per 30 posti in Bankitalia

Purtroppo, non tutti siamo Gloria e Marco. E’ di qualche giorno fa la notizia che per 30 posti di vice-assistente alla Banca d’Italia sono state presentate 85.000 domande.

Il bando di concorso pubblicato in aprile avvertiva che nel caso di superamento delle 3.000 candidature, l’istituto avrebbe potuto introdurre criteri più restrittivi. Detto, fatto. Se inizialmente bastava il possesso di un diploma per partecipare al concorso, adesso il titolo di studio richiesto è stato innalzato alla laurea magistrale o del vecchio ordinamento. In questo modo, i partecipanti alla prima prova, il quiz scritto, sono stati decimati a 8.140. Di loro ne resteranno 300 per la seconda prova orale e tra questi verranno scelti i 30 fortunati, che otterranno un posto da 28.000 euro lordi all’anno. (Leggi anche: Istat, più giovani senza lavoro)

Fanno tristezza queste cifre e per svariate ragioni. In primis, perché tra gli 85.000 aspiranti vice-assistenti a Palazzo Koch, bisogna chiedersi quanti abbiano fatto domanda per il piacere di ricoprire quel posto e quanti, invece, non abbiano voluto partecipare al concorso per la sicurezza di un posto “fisso”, perché si sa che entrare alla Banca d’Italia è un po’ come fare bingo. Ammesso che il contratto non fosse a tempo indeterminato, fa comunque curriculum e si potrà ottenere punteggio per un prossimo concorso, magari presso lo stesso ente e da interno.

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Esenzione ticket per reddito, chi ne ha diritto? Le ultime novità 2017

Articolo seguente

Assenza da lavoro ingiustificata: mancato pagamento stipendio e rischio licenziamento, cosa sapere