Il quadro generazionale è perfettamente descritto dalla crisi economica che il Paese da tempo sta vivendo, soprattutto nel mondo del lavoro. Benché il Governo stia facendo salti mortali per far quadrare i conti, alla fine permangono sempre categorie che più di altre soffrono. I millennials sono quelli che al momento stanno patendo di più la crisi del lavoro. Ai costi di vita sempre più elevati si aggiungono salari sempre più bassi. Insomma, risparmiare diventa impossibile, e i giovani nati nella fascia tra i primi anni 80 e la metà dei 90 sono quelli che maggiormente risentono di questa condizione.
Una generazione oggi sottopagata
Il carovita aumenta mente il dibattito sul salario minimo continua a non sodisfare tutte le parti chiamate in causa a livello politico. Per creare ricchezza bisogna risparmiare, ossia mettere in banca un tesoretto che ci permetta poi di aumentare il nostro potere d’acquisto e far girare nuovamente l’economia. Per i millennials però oggi questo è mera utopia. La situazione sembra ripercuotersi a livello mondiale, e proprio in generale la generazione dei nati tar il 1981 e il 1996 è quella più numerosa al mondo. A complicare le cose poi ci pensa l’invecchiamento progressivo della popolazione, con il rischio di aumentare sempre più il divario tra le generazioni a livello di fondi pensionistici.
Secondo il World Economic Forum, si prevede che questo divario raggiungerà almeno i 400 trilioni di dollari entro il 2050. Per fortuna per i millennials ci sono però anche alcune stime suffragate da interessanti report che parlano di un totale cambio di paradigma, dove appunto questa generazione un giorno diventerà la più ricca. Il discorso però sembra più complesso di quanto si possa credere e può valere infatti soltanto per coloro che hanno ereditato qualcosa. Secondo le statistiche, benchè i millennials oggi abbiamo grande difficoltà a risparmiare, sono quelli che invece ci provano di più, con il risultato però che al momento sono anche quelli che investono di meno.
Il futuro dei millennials
Secondo un rapporto stilato da Resolution Foundation del 2023 “i Millennials nati alla fine degli anni ’80 hanno guadagnato, in media, l’8% in meno all’età di 30 anni rispetto ai lavoratori della generazione X alla stessa età”. Si tratta di un dato che fa riflettere, e che va correlato a quello offerto da un altro studio a opera della società di investimenti Charles Schwab, la quale afferma che i millennials iniziano a risparmiare già a metà dei 20 anni, mente i baby boomer lo fanno intorno ai 30 anni. Insomma, la prima generazione ha una spiccata propensione al risparmio, dato che si evince anche da altri studi, dove si vede che i millennials riescono a risparmiare sulle principali voci di spesa domestica, tipo utenze e prodotti finanziari.
Il dato nazionale parla chiaro, in generale i millennials risparmiano il 14% in più rispetto alla media nazionale con un risparmio medio di 709 euro rispetto ai 620 di tutte le altre generazioni. Di maggior utilizzo per questa generazione anche gli strumenti online per la comparazione, proprio allo scopo di vedere quali sono le offerte e soluzioni più vantaggiose. Oltre al risparmio però c’è anche la questione dei fondi per i piani pensionistici, e anche in questo caso i millennials hanno una marcia in più rispetto alla generazione X. Per quanto riguarda il futuro, lo studio ci viene invece offerto dall’agenzia immobiliare Knight Frank, secondo la quale in futuro questa generazione potrebbe diventare la più ricca grazie all’eredità lasciata loro da genitori o nonni.
I punti salienti…
- risparmiatori e potenzialmente ricchi, i millennials sono oggi in difficoltà, ma in futuro le cose potrebbero cambiare;
- secondo vari studi sono la categoria che risparmia di più per il proprio fondo pensionistico;
- in futuro inoltre erediteranno beni di genitori e nonni, trasformandoli nella generazione più ricca.