Premi di produttività, aliquota ridotta anche nel 2024 (manovra bilancio)

Se il datore di lavoro decide di erogare premi di produttività anche nel 2024 per i lavoratori dipendenti la tassazione sarà favorevole
11 mesi fa
2 minuti di lettura
premi produttività
Foto © Licenza Creative Commons

Anche nel 2024, come nel 2023, ricevere premi di produttività sarà più conveniente rispetto agli anni precedenti. Si mantiene l’aliquota d’imposta sostitutiva più bassa di quella ordinariamente prevista. A stabilirlo è il testo della legge di bilancio 2024 che si trova in esame parlamentare.

La misura ovviamente dovrà trovare conferma nell’ultima versione della manovra che sarà licenziata da Camera e Senato per approdare in Gazzetta Ufficiale. L’obiettivo è quello di giungere a questo risultato con pochi o nessun emendamento. Dunque, quella sui premi di produttività dovrebbe essere quasi certa nella versione che ci apprestiamo ad illustrare.

Aliquota sostitutiva ordinaria al 10%

Ai lavoratori dipendenti del settore privato che contribuiscono ad incrementi della produttività aziendale, il datore Il bonus può decidere di erogare dei premi. Si tratta dei c.d. premi di produttività.

Premi che possono essere erogati nella forma di compensi aggiuntivi rispetto all’ordinaria retribuzione, oppure come forma di partecipazione agli utili.

Così come lo stipendio, anche tali compensi dovrebbero essere assoggettati ad IRPEF e relative addizionali (comunale e regionale). Ad ogni modo, la legge sui premi di produttività prevede, in luogo della tassazione ordinaria, una tassazione sostitutiva di IRPEF e addizionali. Una tassazione sostitutiva con aliquota del 10%, salvo espressa rinuncia fatta dal lavoratore e da comunicare al datore.

Premi di produttività, aliquota al 5% anche nel 2024

L’imposizione sostitutiva è prevista fino ad un importo complessivo di 3.000 euro (lordi). Il limite è aumentato a 4.000 euro per le imprese che coinvolgano pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro.

È altresì’ stabilito un requisito reddituale. Possono avere la tassazione sostitutiva dei premi di produttività solo i lavoratori dipendenti (settore privato) il cui reddito da dipendente non sia stato superiore a 80.000 euro. Il requisito deve essere verificato rispetto all’anno precedente a quello di percezione dei premi. Quindi, ad esempio, per quelli erogati nel 2023, il reddito di riferimento è quello risultante dalla Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022).

Con riferimento ai premi di produttività erogati nel 2023, il legislatore aveva stabilito la riduzione dell’aliquota di tassazione dal 10% al 5%. Adesso la manovra di bilancio 2024, prevede che l’aliquota del 5% si applichi anche a quelli erogati nel 2024.

Restano fermi, il limite di premi di produttività soggetti a tassazione sostitutiva (3.000 euro ovvero 4.000 euro) e il requisito reddituale a 80.000 euro.

Riassumendo…

  • la legge sui premi di produttività prevede la tassazione sostitutiva con aliquota del 10%
  • è applicata direttamente dal datore di lavoro salvo espressa rinuncia da parte del lavoratore
  • si applica su premi di produttività fino all’importo complessivo di 3.000 euro (ovvero 4.000 euro per le imprese che coinvolgano pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro)
  • ne hanno diritto solo i dipendenti del settore privato e con reddito da lavoro dipendente dell’anno precedente non superiore a 80.000 euro
  • per il 2023 l’aliquota di imposizione è stata ridotta al 5%
  • la manovra di bilancio 2024, se confermato nel testo definitivo, prevede che l’aliquota al 5% sia mantenuta anche sui premi di produttività erogati nel 2024.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Pensioni
Articolo precedente

Perché se la pensione viene rivalutata si parla di tagli: l’adeguamento spiegato facile per tutti

Monte Paschi staccherà un dividendo per la prima volta dopo 13 anni
Articolo seguente

Il boom in borsa delle azioni Monte Paschi fa felice il Tesoro e rende più probabile l’ipotesi terzo polo