A partire dal 1 Gennaio 2020, scatterà il termine di prescrizione di due anni sulle bollette dell’acqua arretrate. L’azienda fornitrice non potrà rivendicare alcun diritto su queste bollette oltre la suddetta soglia temporale. Scopriamo insieme questo interessante cambio, quali sono i limiti per le aziende fornitrici e i vantaggi per i consumatori.
Le società che forniscono acqua, luce e gas a volte non fatturano per molto tempo oppure inviano fatture con un consumo presunto, riservandosi di inviare successivamente il calcolo effettivo.
La legge di Bilancio del 2018 ha introdotto interessanti novità per i consumatori, restringendo il limite temporale relativo alla prescrizione delle bollette. È stata ridotta a due anni la possibilità di chiedere agli utenti il pagamento delle somme dovute per il consumo di acqua per importi non ordinari. Si tratta di una tappa importante che ha già riguardato in precedenza altri tipi di consumo.
Si è passati dai precedenti 5 anni ad un limite di 2 anni, eguagliando i tempi già introdotti precedentemente per altri tipi di consumo.
Vi ricordiamo i termini già precedentemente modificati come segue:
- Bollette energia elettrica: la prescrizione è di 2 anni, dal 2 marzo 2018;
- Bollette del gas: la prescrizione è di 2 anni, dal 2 gennaio 2019;
- Bollette telefoniche: la prescrizione resta a 5 anni.
Come si calcolano i tempi di prescrizione delle bollette?
I termini di prescrizione delle bollette si calcolano da calendario, considerando il giorno successivo alla data di scadenza della bolletta. L’ultimo giorno viene incluso nel calcolo. La prescrizione si crea al finire dell’ultimo giorno. Se il termine della prescrizione è in un giorno festivo il diritto è prorogato al giorno successivo non festivo.