Prescrizione buoni fruttiferi postali: arriva multa a Poste Italiane di 1,4 milioni di euro, ecco cos’è successo

Per Poste Italiane arriva una multa sostanziosa dall’Antitrust da 1,4 milioni di euro per informazioni ingannevoli su scadenza e prescrizione dei buoni fruttiferi postali.
2 anni fa
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Buono fruttifero postale febbraio 2024
foto @ pixabay

Per Poste Italiane arriva una multa sostanziosa dall’Antitrust da 1,4 milioni di euro per informazioni ingannevoli su scadenza e prescrizione dei buoni fruttiferi postali. La sanzione, però, è stata ridotta del 60% perché la società ha apportato delle modifiche alla documentazione.

Ma cos’è esattamente la prescrizione?

Quando i bfp scadono cessano di essere fruttiferi, significa che non producono più interessi. Possono, però, essere incassati fino alla relativa data di prescrizione che è di 10 anni a decorrere dalla data di scadenza del titolo. Quando questa condizione si verifica, il titolare del buono perde il diritto sia di incassare la cifra investita che gli interessi.

Proprio per questo Poste invita la clientela a verificare sempre la data di scadenza e la data di prescrizione se si è possessori di buoni fruttiferi postali cartacei.

Perché allora l’Antitrust ha inflitto la multa?

Omesse informazioni essenziali

L’Antitrust ha sanzionato Poste Italiane perché ha omesso informazioni essenziali relative ai termini di scadenza e di prescrizione dei buoni fruttiferi postali. A seguito di questa decisione, non sono mancati i giudizi delle associazioni a difesa dei consumatori come l’Unione Nazionale che ha spiegato in una nota che il comportamento di Poste da anni è inqualificabile. Altre associazioni sostengono che grazie alla sentenza, l’azienda potrà nel futuro andare incontro alle esigenze dei risparmiatori senza che questi debbano per forza rivolgersi alle Autorità Giudiziarie.

L’Antitrust ha comunque motivato la sentenza contro Poste comunicando che quest’ultima ha omesso informazioni importanti di scadenza e prescrizione dei titoli. Ricordiamo che la legge dice che i buoni cartacei (emessi fino al 13 aprile 2001) si prescrivono dopo dieci anni dalla scadenza e le somme che non sono più esigibili vengono devolute a favore dello Stato. Per quelli emessi dopo, la cifra è devoluta a favore del Fondo per indennizzare i risparmiatori, vittime di frodi.

Come si è arrivati alla decisione contro Poste Italiane sui buoni fruttiferi postali

Poste Italiane, comunica l’Antitrust, in merito ai bfp caduti in prescrizione almeno negli ultimi 5 anni, ha omesso di informare prima e adeguatamente i risparmiatori di ciò.

Tale condotta vìola i principi di correttezza e di buona fede e per questo è arrivata la sanzione.

L’Agcm ha aggiunto che però, durante lo svolgimento del procedimento, l’azienda ha cercato di migliorare l’informativa fornita ai consumatori relativa alla scadenza/prescrizione. Tra le novità messe in campo, Poste Italiane ha inserito nel modulo cartaceo del titolo, una dicitura che ricorda la possibilità di ottenere il rimborso del buono fruttifero postale e la data di prescrizione. In più c’è anche un sistema di alerting individuale che aiuta i risparmiatori a capire quando scadrà il proprio titolo emesso dal 1° gennaio 2009.

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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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