L’Italia si conferma, anche per il 2019, uno tra i paesi europei con la più alta pressione fiscale.
Secondo un report del Centro studi di Unimpresa, il Total Tax Rate per piccole e medie imprese e per i professionisti si attesterebbe intorno al 64%. Un vero e proprio salasso.
Il report di Unimpresa tiene in considerazione tutte le voci dei versamenti nelle casse pubbliche, siano esse: tasse, acconto e saldo, contributi previdenziali e altri pagamenti vari.
I numeri di Unimpresa
Il report prende ad esempio un’azienda che ha prodotto, per l’anno 2019, un fatturato di 50 mila euro.
- 625 euro di saldo Irpef;
- 241 di acconto Irpef;
- 956 euro di addizionale regionale Irpef;
- 236 euro di addizionale comunale Irpef;
- 71 euro di acconto addizionale comunale Irpef;
- 53 euro come diritti alla Camera di commercio;
- 689 euro di Irap;
- 797 euro di acconto Irap;
- 191 euro di contributi previdenziali;
- 779 di acconto contributi previdenziali.
Il peso delle tasse sui contribuenti non accenna a diminuire
Nonostante il Governo sia riuscito ad evitare l’aumento di oltre 20 miliardi d’Iva, la situazione è tutt’altro che positiva.
La stessa Giovanna Ferrara, presidente di Unimpresa, commenta: “È una situazione che vale la pena riproporre al centro dell’attenzione e al centro dell’agenda politica, a pochi giorni dall’approvazione dell’ennesima legge di bilancio che si proponeva di essere come la svolta, proprio sul fronte della riduzione della pressione fiscale, e invece non ha cambiato alcunché”. Inoltre, continua Giovanni Ferrara: “il peso delle tasse sui contribuenti, sia famiglie sia imprese, non è cambiato affatto. Certo, ci sono micro-misure e agevolazioni di qua e di là, che tuttavia non sono in grado di modificare il quadro generale, ma riescono (forse) a garantire un po’ di consenso nei collegi elettorali”.
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