Prestiti ai figli per comprare casa: come farli senza fare i conti con il Fisco

Ci sono due strade a disposizione per fare un prestito ai propri figli intenzionati a comprare casa. Ecco le soluzioni a disposizione
8 anni fa
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I prestiti ai figli da parte dei genitori o comunque da parte di familiari sono sempre più diffusi. Complice lo stato di crescente insicurezza economica, tanti giovani si trovano nelle condizioni di dover chiedere un prestito ai propri genitori. Si prenda ad esempio il caso relativo all’acquisto di una casa. Un figlio impossibilitato a chiedere un mutuo è ovvio che si rivolga ai propri genitori. La liquidità di cui il giovane ha bisogno deve essere trasferita sul conto corrente bancario in modo tale da poter essere poi utilizzata per il pagamento del mutuo stesso.

 Fin qui sembrerebbe tutto facile eppure anche per i prestiti ai figli è bene seguire alcune regole per non ritrovarsi poi a fare i conti con il Fisco.

I prestiti ai figli rientrano nella più vasta categoria dei prestiti tra familiari. In questo articolo risponderemo alle domande che i genitori che hanno intenzione di fare un prestito ai figli, spesso si pongono. Quale è la causale da apporre su un bonifico di donazione o prestito tra padre e figlio? Come regolasi con l’Agenzia delle Entrate nel caso del prestito tra parenti? E ancora quale è la causale di un bonifico regalo al proprio figlio?

Rispondere a queste domande significa chiarire quelle che sono e strade a disposizione per fare un prestito ai propri figli.

 

Prestito ai figli per acquisti casa: due alternative

Una prima alternativa consiste nel trasferire il denaro dal conto corrente del padre a quello del figlio. Una simile azione è perfettamente legale se corredata da una causale logica. Si può quindi pensare di inserire la stringa “regalo papà per acquisto casa” o ancora “regalo matrimonio“. Questo semplice trasferimento mediante bonifico eviterà l’atto notarile solitamente necessario per trasferire denaro. Bonifici tra genitori e figli sono sempre legali anche se non è escluso che l’Agenzia delle Entrate effettui un controllo.

Il Fisco, in particolare, potrebbe intervenire nel caso in cui ci fossero movimenti di denaro superiori al 20% della differenza tra quanto dichiarato e quanto speso.

Se si reputa questa strada rischiosa, allora si può optare per un’altra soluzione. Per prestare denaro ai figli, lasciando traccia di quello che è avvenuto, il metodo migliore è quello di ricorrere a due atti notarili. Il primo riguarda la donazione di denaro tra padre e figlio e il secondo l’acquisto della casa. In questa situazione sarà il figlio a pagare attraverso il denaro donato dai genitori.

Ricorrere ad una soluzione con due atti notarli è quasi obbligatorio nell’eventualità in cui siano presenti nella famiglia altri fratelli ai quali i genitori devono rendere comunque conto. Questa seconda strada per concedere prestiti ai propri figli, offre una garanzia di affidabilità e sicurezza maggiore.

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