Il nuovo regolamento europeo sui crediti deteriorati partirà a gennaio 2021 ma l’Abi chiede il rinvio di tale data perché crede che molti più clienti diventeranno cattivi pagatori. Se ciò dovesse accadere non potranno accedere al credito (e quindi prestiti e finanziamenti) e ad una ripresa. Le nuove regole, per chi non lo sapesse, prevedono la svalutazione in automatico dei crediti in default (che vengono definiti in questo modo) dopo novanta giorni di ritardo nei pagamenti per un ammontare di 500 euro per le imprese e 100 euro per le persone fisiche.
Cattivi pagatori si potrà diventare più facilmente secondo l’Abi
Giovanni Sabatini che è il direttore generale dell’Abi ovvero dell’Associazione Bancaria Italiana ha spiegato che con le nuove regole più persone potranno ricevere la qualifica di cattivi pagatori per cui non potranno accedere a finanziamenti e prestiti.
Fino ad ora le svalutazioni, infatti, si applicavano in automatico ai crediti in default fino all’aprile 2019. Adesso invece è sicuro che la platea diverrà più ampia e questo sarà per Maurizio Casasco (presidente della Confapi) un problema non solo per i privati ma anche per le Pmi.
Nuove regole europee: e le Banche?
Con le nuove regole in arrivo non ci saranno rischi solo per le Pmi e i privati ma anche per il sistema bancario che secondo i dati di Bankitalia registrava lo scorso anno 147 miliardi di crediti deteriorati lordi. Un calo rispetto a quello dell’anno prima. Purtroppo a causa del Coronavirus la cifra è destinata a risalire trasformando le nostre Banche in prede più vulnerabili per compratori stranieri. Per Bankitalia, infatti, il livello di patrimonializzazione che è più basso delle media in Europa e i crediti deteriorati rendono le banche italiane ancora più deboli e la vulnerabilità è anche accentuata da bassi margini di redditività. Il problema non è solo italiano per cui Bruxelles sta pensando ad uno slittamento delle nuove regole magari lanciandole in un contesto diverso da quello che stiamo vivendo.
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