Prestiti senza busta paga: i disoccupati possono ottenerli?

I prestiti per disoccupati esistono? E a quali condizioni possono essere erogati? Ecco le risposte alle vostre domande.
9 anni fa
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Quando sentiamo parlare di prestiti per disoccupati, spesso anche nella denominazione di “prestiti senza busta paga”, non dobbiamo pensare che si tratti di una reale categoria di finanziamenti. Per prima cosa, dobbiamo precisare che la richiesta di un prestito a una banca o società finanziaria presuppone sempre la garanzia del reddito, che il più delle volte viene sollecitata dall’istituto con l’esibizione delle ultime due buste paga. Infatti, solo un cliente assunto alle dipendenze di un’impresa con contratto a tempo indeterminato lascia intravedere ragionevolmente il possesso di risorse stabili nel tempo, con le quali provvedere al rimborso del capitale e degli interessi, attraverso il pagamento delle rate mensili o di diversa periodicità.

Spesso, quindi, non viene accettato come garanzia nemmeno il Modello Unico, ossia la dichiarazione dei redditi presentata da lavoratori autonomi, liberi professionisti e imprenditori, a causa dell’imprevedibilità delle loro entrate. Ma allora i prestiti per disoccupati esistono? Diciamo subito che è possibile, per quanto difficile, che un disoccupato acceda al credito, ma per farlo deve esibire almeno una garanzia alternativa a quella basilare del reddito, sia essa reale o personale.

Garanzia reale, ovvero ipoteca su immobile

Per garanzia reale s’intende l’iscrizione di un’ipoteca su un immobile di proprietà per la parte libera da eventuali ipoteche precedenti. In questi casi, il prestito viene erogato per una frazione del valore commerciale dell’immobile, dopo un’accurata stima periziale. In Italia, al massimo si può puntare ad ottenere un finanziamento dell’80% del prezzo di mercato dell’immobile, anche se con l’avvento della crisi economica, la percentuale è scesa mediamente in questi anni anche sotto il 50%. In caso di inadempienza contrattuale, il creditore ha titolo per chiedere ai giudici la vendita all’asta dell’immobile, in modo da soddisfarsi con il ricavato, lasciando al cliente-debitore l’eventuale differenza positiva tra il prezzo intascato e il credito vantato.

A tale proposito, si leggano le nuove norme sulla vendita diretta degli immobili ipotecati da parte delle banche, contenute nel Dl banche.  

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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