Quando sentiamo parlare di prestiti per disoccupati, spesso anche nella denominazione di “prestiti senza busta paga”, non dobbiamo pensare che si tratti di una reale categoria di finanziamenti. Per prima cosa, dobbiamo precisare che la richiesta di un prestito a una banca o società finanziaria presuppone sempre la garanzia del reddito, che il più delle volte viene sollecitata dall’istituto con l’esibizione delle ultime due buste paga. Infatti, solo un cliente assunto alle dipendenze di un’impresa con contratto a tempo indeterminato lascia intravedere ragionevolmente il possesso di risorse stabili nel tempo, con le quali provvedere al rimborso del capitale e degli interessi, attraverso il pagamento delle rate mensili o di diversa periodicità.
Garanzia reale, ovvero ipoteca su immobile
Per garanzia reale s’intende l’iscrizione di un’ipoteca su un immobile di proprietà per la parte libera da eventuali ipoteche precedenti. In questi casi, il prestito viene erogato per una frazione del valore commerciale dell’immobile, dopo un’accurata stima periziale. In Italia, al massimo si può puntare ad ottenere un finanziamento dell’80% del prezzo di mercato dell’immobile, anche se con l’avvento della crisi economica, la percentuale è scesa mediamente in questi anni anche sotto il 50%. In caso di inadempienza contrattuale, il creditore ha titolo per chiedere ai giudici la vendita all’asta dell’immobile, in modo da soddisfarsi con il ricavato, lasciando al cliente-debitore l’eventuale differenza positiva tra il prezzo intascato e il credito vantato.