Il 2024 è ormai alle porte e non dovremo quindi attendere molto per capire quali sono gli effetti che avranno le decisioni prese dalla politica monetaria. Sul fronte prestiti si registra un andamento tutto da decifrare, in quanto, nonostante lo stop al rialzo dei tassi stabilito dalla BCE, l’importo medio richiesto aumenta. Si pensava dunque che il picco sui tassi fosse stato raggiunto, da qui la decisione della BCE, eppure i tassi di mercato continuano a salire.
L’impennata dei tassi
Questo 2023 probabilmente verrà ricordato per l’impennata dei tassi, con il Taeg medio che è salito all’8,71%, quasi due punti in più rispetto all’anno precedente.
Cosa attenderci per il 2024? Abbiamo detto che gli effetti delle scelte dii oggi si ripercuoteranno senza dubbio sul futuro immediato. Per quanto riguarda i Taeg personali, i migliori salgono di oltre 4 decimali, ossia arrivano a 7,64%. Gli elementi da prendere in considerazione in merito ai prestiti sono naturalmente molteplici. Ad esempio, la cessione del quinto varia a seconda delle categorie. Il Taeg personale per i pensionati in questo caso è del 5,82%, ma cresce più rapidamente di quello dei dipendenti del privato, che però staziona alla medesima percentuale. Discorso diverso invece per i dipendenti pubblici, dove la cessione del quinto si attesta invece al 4,72%. Visti questi picchi, è possibile che la tendenza sia destinata a cambiare già a partire dal secondo trimestre, soprattutto se i tassi ufficiali verranno realmente tagliati.
Prestiti, le altre richieste
Argomento liquido quello dei prestiti, con Taeg mutevole a seconda delle vicissitudini. Se è vero che la BCE ha fermato il rialzo dei tassi, è altrettanto vero, come dicevamo, che si sono inasprite le condizioni di accesso ai prestiti. Se abbiamo visto poco fa la situazione per diverse categorie di cittadini in base alla cessione del quinto, ecco invece alcune info in merito a finanziamenti per l’acquisto di un’auto. L’aumento dei trasferimenti di proprietà è salito di oltre il 13% a novembre. Ciò si ripercuote sulle dinamiche dei finanziamenti. Le richieste relative alle auto usate sono salite al 19,1% del totale. A livello complessivo, il tutto ha portato a un guadagno dello 0,4% a novembre rispetto al trimestre precedente. Se sorride il mondo dei prestiti per le auto, a farne le spese sono gli altri settori. Quello sulla liquidità è uno di questi.
Se i prestiti per la ristrutturazione casa guadagnano l’1,3% (sulla scia degli incentivi che invece dal prossimo anno non daranno più questa spinta, visto il dietrofront sul superbonus). Il prestito liquidità rimane comunque la scelta più gettonata e rappresenta il 28,2% delle richieste di prestito. Come detto, si registrano i cambiamenti più importanti nell’importo medio richiesto che passa da 11.300 euro a 12 mila euro. Quello registrato nell’ultimo trimestre è un aumento che non si vedeva dai tempi del 2022, quando l’economica percorreva binari decisamente migliori. C’è chi interpreta questo dato come un segnale positivo da parte dei richiedenti, i quali probabilmente vedono il futuro in modo più roseo, anche se ci sembra difficile crederlo in questo momento. Ultimo dato interessante da segnalare, quello relativo all’età media di chi chiede un prestito. Secondo lo studio il numero è rimasto sostanzialmente invariato; 42,7 anni.
I punti chiave…
- le scelte della politica monetaria di oggi si vedranno già a partire dal 2024;
- il Taeg medio sale, ma confrontare le offerte di prestito può farci risparmiare circa 2 punti e mezzo;
- l’età media dei richiedenti si attesta intorno ai 42,7 anni.