Quando vanno in pensione i preti e le suore? Pochissimi conoscono le regole di pensionamento che interessano i sacerdoti del clero e ministri di culto.
A differenza della generalità dei lavoratori, per gli iscritti al fondo clero di previdenza, gestito dal Inps, preti e suore vanno in pensione un po’ più tardi. E anche per loro la pensione è agganciata alla speranza di vita.
Quando vanno in pensione preti e suore
La pensione di vecchiaia per gli iscritti al fondo clero si consegue al compimento di 69 anni di età con almeno 20 anni di contributi.
Anche per preti e suore è previsto il riconoscimento della pensione di invalidità all’occorrenza. Spetta se si ha versato almeno 5 anni di contributi al Fondo Clero e si versi in condizioni di non poter più svolgere le normali funzioni sacerdotali.
Anche l’importo della pensione è calcolato in maniera diversa rispetto agli altri lavoratori. La rendita è calcolata partendo dal trattamento minimo erogato dal Inps (525,37 euro) alla quale si aggiunge una maggiorazione annualmente stabilita dall’Inps. Questa vale 5,88 euro, per ogni anno di contribuzione eccedente il ventesimo e per ogni anno di ulteriore contribuzione rispetto ai 69 anni.
Regole stringenti
Una delle particolarità del Fondo Clero è che i contributi versati non possono essere trasferiti o utilizzati in altre gestioni pensionistiche. Quindi, niente cumolo (legge 228 del 2012), pertanto chi si accinge a intraprendere la carriera ecclesiastica deve mettere in conto anche questo aspetto.
E’ prevista solo la facoltà di totalizzazione con la contribuzione presente nelle altre gestioni. In tal caso, però, il calcolo della pensione del pro quota a carico del Fondo Clero sarà determinato applicando il sistema di calcolo contributivo puro.
Il Fondo Clero non prevede, neanche, per chi è già pensionato, la possibilità di chiedere una rendita supplementare.