Come sarà il tuo 2023? I più giovani cercano nell’oroscopo previsioni sull’amore. Chi versa in condizioni economiche precarie si gioca i due numeri al lotto confidando sul fatto che sulla ruota di Roma quel “23” sta a indicare una enorme dose di “fortuna”. Chi, invece, ha tra i 55 e i 67 anni, vorrebbe semplicemente andare in pensione. Quali sono, dunque, i segnali astrali che arrivano dal Governo sul fronte previdenziale?
Quelli degli Anni 60: traguardo pensione nel 2023?
Volendo fare una panoramica riassuntiva per capire chi potrà andare in pensione tra coloro che hanno più di 55 anni e fino a 67, possiamo vedere che:
- Accedono alla quiescenza i nati nel biennio 1964-1965, purché però perfezionino alcuni requisiti specifici;
- I lavoratori nati nel 1962 e nel 1963 e le lavoratrici nate nel 1963 e nel 1964 vanno in pensione nel 2023 se hanno iniziato a lavorare a 18 anni o anche prima. Sono infatti richiesti 41 o 42 anni e 10 mesi di contributi. A conti fatti smette di lavorare chi iniziato a farlo tra il 1980 (se uomini) e il 1982 (per le donne);
- Le persone nate nel 1961 (e che quindi compiranno 62 anni nel 2023) e che rientrano nei requisiti per la Quota 103;
- Chi ha compiuto 63 anni e perfeziona i requisiti per l’Ape Social (la misura sarà oggetto di proroga);
- Le lavoratrici dai 60 anni, quindi nate a partire dal 1962 (se la soglia sarà confermata), che aderiscono all’Opzione Donna, accettando il taglio sull’assegno.
Come per l’oroscopo conta, quindi, la data di nascita, però a essere preso in esame sarà non il mese ma l’anno!
Come sarà il tuo 2023 se sei pensionato
Nella fascia di età che stiamo analizzando, e soprattutto tra gli over 60 che leggono, probabilmente c’è anche chi sta già in pensione.
Orientativamente possiamo fissare tre “direzioni” che prenderanno le pensioni nel 2023:
- aumentano le minime sotto i 600 euro (ma non per tutti. Probabile un criterio anagrafico);
- quelle intermedia saranno rivalutate in base alla fascia corrispondente ancora da definire nel dettaglio e per far fronte all’inflazione e al caro bollette;
- quelle più alte si vedranno applicare una rivalutazione ridotta, ecco perché si parla impropriamente di taglio.
- Nessuno prenderà meno di pensione nel 2023 rispetto a quanto percepisce quest’anno. Però gli aumenti non saranno per tutti uguali perché ridimensionare la rivalutazione degli assegni più alti servirà nelle intenzioni palesate dal Governo, a finanziare l’aumento delle minime.
Questa è l’idea di riforma pensioni del Governo Meloni, almeno per il 2023. Sempre che in volata negli ultimi giorni dell’anno non si faccia ancora qualche ritocchino.