I prezzi di benzina e diesel continuano a salire e, nelle ultime giornate, in molte zone di Italia il costo del gasolio ha superato quello della benzina verde. In alcuni casi, si tratta addirittura di 10 centesimi in più al litro. La situazione per le famiglie italiane sta diventando sempre più insostenibile. Per far fronte ha questa situazione, il governo ha deciso di prorogare il taglio delle accise su benzina, diesel, GPL e metano. A quanto si legge nel decreto pubblicato il 2 maggio 2022, si prevede anche un intervento della Guardia di Finanza.
Caos costi carburante
La crisi energetica non è iniziata con la guerra in Ucraina. Quest’ultima ha soltanto acuito una situazione che era già in atto nella seconda metà del 2021. Ma qual è la ragione per cui in Italia si è verificato un aumento maggiore dei prezzi del diesel rispetto alla benzina? Il gasolio ha sempre avuto un trattamento fiscale di tipo particolare. Proprio perché utilizzato per usi professionali, come le fabbriche o i generatori, o per il trasporto pubblico e il trasporto merci.
Il motivo principale di questi aumenti anomali sta proprio nella riduzione delle forniture. Ovviamente da parte di tutti i paesi produttori, in connessione con la ripresa delle attività produttive dopo la pandemia. Una minore disponibilità a livello globale ha portato i prezzi dei carburanti, e in particolare del gasolio (proprio per i suoi usi), a crescere costantemente. A questa situazione si aggiungono le manovre speculative di produttori e distributori.
Le aliquote, il taglio accise
La proroga del taglio delle accise sui prezzi del carburante al momento è prevista dal 2 maggio all’8 luglio 2022. Queste sono le aliquote che saranno applicate:
1) Benzina – 478,40 euro (per mille litri).
2) Oli da gas o gasolio come carburante – 367,40 euro (mille litri).
3) GPL come carburante – 182,61 euro (mille chilogrammi).
4) Gas naturale per autotrazione – 0 euro (metro cubo).
A partire da queste aliquote, l’intervento del governo proroga il taglio dei prezzi di benzina e diesel di 30 centesimi al litro. In realtà, il taglio è di 25 centesimi, ma la riduzione conseguente dell’IVA accresce il risparmio fino a 30 centesimi. L’intervento è stato poi esteso anche al metano, con la riduzione a 0 euro dell’accisa e la riduzione del 5% dell’IVA.
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