Prezzi di frutta e verdura in forte aumento confermano i rischi del “lockdown”

Inflazione quasi azzerata a marzo in Italia, eppure rincarano i prezzi di frutta e verdura. Cerchiamo di capire perché e se c'è il rischio di una tendenza ancora più marcata nei mesi prossimi.
5 anni fa
2 minuti di lettura

A marzo, l’inflazione in Italia su base annua si è quasi azzerata, scendendo allo 0,1%. Prezzi quasi fermi, dunque, ma non per tutti i beni. Chiunque abbia fatto la spesa in queste settimane di “lockdown” ha potuto notare un balzo nei prezzi di frutta e verdura, in particolare. E la stessa Istat ne dà conferma, segnalando come la frutta sia costata mediamente il 3,7% in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno, con punte del +4% per mele e del +4,1% per le patate.

Non parliamo di aumenti stratosferici, ma rapportati all’inflazione generale, siamo pur sempre dinnanzi a un rapporto di 40:1. E trattandosi di beni primari, la cosa non ha fatto piacere alle famiglie.

L’inflazione in Italia si è azzerata, ma sarà dopo Pasqua che vedremo i prezzi reali

Che cosa sta succedendo di preciso? I prezzi sono sempre frutto della legge della domanda e dell’offerta. Se salgono, significa che o aumenta l’una o scende l’altra o accadono un po’ entrambe le cose. E così sembra. Le aziende agricole stanno risentendo della chiusura delle attività, non avendo a disposizione quella manodopera di 200.000 lavoratori stagionali, a cui in questo periodo attingono per i raccolti nei campi. Nello stesso tempo, ristoranti ed esportazioni sono canali di vendita fuori gioco, mentre s’impennano gli acquisti ai supermercati, con un +14% registrato per la frutta e un +24% per gli ortaggi.

L’aumento della domanda delle famiglie non starebbe compensando del tutto i cali degli altri canali, per cui dovremmo assistere a un calo dei prezzi (domanda in discesa). Evidentemente, però, nemmeno l’offerta starebbe tenendo botta, per cui il mercato si è riposizionato su quantità complessivamente inferiori e prezzi superiori. Questo fenomeno è acuito proprio dal lockdown. Il boom degli acquisti di frutta e verdura delle famiglie altro non è che la conseguenza della concentrazione dei consumi sugli unici beni attualmente acquistabili, farmaci a parte, cioè gli alimentari.

Rincari dei prezzi duraturi?

Non potendo comprare quasi null’altro e dovendo restare chiusi a casa, gli italiani comprano più generi alimentari e i supermercati ne approfittano per alzare i prezzi. Non è speculazione nel senso classico del termine, ma semplicemente così funziona il mercato. E più dura il lockdown, maggiori i rischi di surriscaldamento dei prezzi per i beni primari, specie se alle famiglie affluisse la montagna di liquidità erogata dal governo in forma di sostegni monetari e di buoni spesa, prima ancora che le attività produttive tornino a produrre a pieno regime e che la libertà di movimento venga ripristinata in pieno.

E’ un rischio di cui avevamo avvertito e che perdurerebbe fino al completo ritorno alla normalità, che non si prevede immediato. Non pensiamo che il fenomeno sarà stabile, perché la crisi morderà e i redditi disponibili mediamente diminuiranno nel settore privato, per cui i rialzi dei prezzi di alcuni beni saranno probabilmente (più che) compensati dai cali di altri. Ad ogni modo, quanto sta accadendo mette in evidenza che “stampare o immettere moneta sul mercato” senza che vi sia una crescita altrettanto elevata della produzione di beni e servizi comporta il materializzarsi dell’inflazione. E si tratta sempre di una tassa odiosa e occulta, che va a discapito perlopiù dei redditi fissi.

Ci sarà inflazione o deflazione dopo l’emergenza Coronavirus? Il paragone con le guerre non regge

[email protected] 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Rimborso viaggio o voucher per un’altra prenotazione: chi decide?

Articolo seguente

Covid-19: CIG in deroga anche per chi è assunto al 17 marzo 2020