I prezzi del pellet continuano a essere alti rispetto agli anni passati nonostante la riduzione dell’Iva comunicata dal Governo. Il costo di questa materia prima, purtroppo, sta diventando proibitivo, soprattutto per chi aveva scelto questa soluzione per risparmiare.
Il motivo del rincaro è che la domanda è alta e poi ci sono problemi di approvvigionamento per colpa del conflitto tra Russia e Ucraina.
Proprio per questo è intervenuto il Governo che ha abbassato l’Iva dal 22 al 10%. Nonostante tale mossa, però, almeno al momento, non si sono compensati i prezzi che in tanti casi restano molto alti.
Perché i prezzi del pellet sono saliti alle stelle?
Un sacchetto di pellet da quindici chili costava 4 euro mentre adesso per lo stesso si arrivano a pagare anche 15 euro. Il motivo? Il conflitto tra Russia e Ucraina che ha determinato un aumento del costo del gas naturale che si è riversato poi in tanti settori come quello del legno. Per le famiglie, quindi, arrivare alla fine del mese sta diventando insostenibile anche perché questo materiale è uno dei principali che si utilizzano per riscaldare la propria dimora.
All’aumento senza freni del pellet, si aggiunge anche quello della benzina e del diesel a seguito del taglio completo delle accise. Il gasolio in autostrada, infatti, si è spinto anche vicino alla soglia dei 2,50 euro. Esattamente sulla A1 Roma-Milano dove 1 litro di verde in modalità self è arrivato a costare 2,392 euro mentre il diesel 2,479 euro. Dei picchi anomali si registrano anche in isole come le Eolie e la Sardegna dove però i costi di trasporto sono in media più alti.
Molte famiglie fino a oggi hanno dovuto spendere anche 15 euro per un sacco di pellet da quindici chili mentre ora grazie alla riduzione dell’Iva si spenderà un poco meno. Per risparmiare, però, il consiglio sarà quello di acquistare più sacchi di pellet perché più aumenta la quantità, più sale il risparmio.
Quali limitazioni
La stufa a pellet fa sicuramente risparmiare rispetto ai termosifoni, visti gli ultimi aumenti dei prezzi del gas. Quando si utilizza, però, è necessario prestare attenzione alle diverse limitazioni imposte dalle regioni come la Lombardia che è quella che ha la normativa più severa.
La legge regionale del 2006, infatti, prevede che vi siano delle sanzioni da 500 fino a 5000 euro se si utilizzano stufe e camini tradizionali o di classe energetica inquinante. In tutta la Lombardia si possono usare solo i modelli più recenti di stufe/camini a legna/biomasse di categoria 4 o 5 stelle. Inoltre dal 2018, le stufe a pellet sotto i 35kW devono usare solo biomassa di classe A1.