Non solo le bollette di gas e luce subiranno forti rincari, ma anche il prezzo della benzina sta andando alle stelle. Si teme una stangata per famiglie e consumatori entro la fine dell’anno.
Le associazioni sono allarmate e chiedono al governo di intervenire rapidamente onde evitare che svanisca l’effetto ripresa post lockdown. L’emergenza sanitaria non è ancora finita e il rischio che la bolletta energetica comprometta il rimbalzo dell’economia è serio.
Prezzo della benzina alle stelle
Secondo Assoutenti, che sta monitorando l’andamento dei prezzi alla pompa di benzina e diesel
“gli effetti del caro-benzina per la collettività si fanno di giorno in giorno più pesanti, e solo per i rifornimenti di carburante le famiglie italiane devono mettere in conto una maxi-stangata complessiva pari a 8,2 miliardi di euro“.
Un pieno di verde costa oggi oltre 14 euro in più rispetto allo scorso anno. Mentre un pieno di gasolio, 12,5 euro in più. Numeri che si riflettono sui prezzi finali per i consumatori, con l’inflazione che ad agosto ha visto la crescita più alta degli ultimi 8 anni.
Di fronte a tale scenario il governo Draghi deve intervenire, riducendo la tassazione che insiste sui prezzi dei carburanti tagliando accise inutili e anacronistiche. Occorre intervenire anche solo temporaneamente, una tantum – secondo le associazioni – al fine di evitare una mazzata sulla collettività, ancora martoriata dal covid.
Quanto pesano le accise sui carburanti
Ma quanto pesano le accise sul prezzo finale dei carburanti? Secondo uno studio, il prezzo della benzina al litro in Italia è più caro della media dei Paesi dell’area Ue di 16,1 centesimi. 11,6 centesimi sono tasse (accise) e 4,5 centesimi è differenza di prezzo industriale.
Mentre per il gasolio questa incidenza è di 16,5, di cui 15,2 centesimi sono tasse (accise) e appena 1,3 centesimi è il divario sul prezzo industriale. Sul carburante, in Italia, pesa infatti l’innumerevole selva di accise (ben 17) che, oltretutto, non trovano manco più giustificazione per i tempi in cui viviamo.
Con la benzina si finanzia ancora la guerra di Etiopia del 1935-36, la crisi di Suez del 1956, la guerra del Libano del 1983 e tante altre cose di cui manco ci si ricorda più.