Sale in zona 1.348 dollari l’oncia il prezzo dell’oro nella mattinata di oggi, segnando un rialzo dell’1,7% su base settimanale e del 27% dall’inizio dell’anno. Come vi abbiamo spiegato in un precedente articolo (leggi qui: https://www.investireoggi.it/investire-oro-perche-prezzo-non-esploso-la-brexit/), la Brexit ha fatto sì crescere le quotazioni ben al di sopra della soglia dei 1.300 dollari, ma non si può ancora dire che vi sia stato il boom.
Tuttavia, le quotazioni del metallo potrebbero impennarsi presto e c’è, addirittura, chi sostiene che potrebbero schizzare ai nuovi massimi storici.
Kiener parte dall’assunzione che il mercato obbligazionario globale tenderà a rendimenti zero e negativi nei prossimi mesi, come dimostra la caduta di quelli dei Treasuries a 10 anni ai minimi di sempre all’1,44%. I trentennali rendono appena il 2,23%.
Rendimenti bond negativi spingeranno a comprare oro
Vero è che questi rendimenti così bassi rifletterebbero anche aspettative d’inflazione storicamente abbastanza contenute e tali, quindi, da non surriscaldare i prezzi dell’oro, ma è indubbio come molti investitori stiano cercando sempre più riparo non solo dalle turbolenze politiche e finanziarie, bensì pure dai costi di detenzione dei bond, i cui rendimenti sotto zero comportano perdite a carico degli obbligazionisti.
Si consideri che per Fitch sarebbero per 11.700 miliardi di dollari i titoli del debito sovrano con rendimenti inferiori allo zero, un nuovo record storico. Piuttosto che caricarsi di un costo, spiega Kiener, gli investitori acquisteranno oro, che per quanto offra un rendimento nullo, sarebbe pur sempre meglio di una perdita.
Previsioni oro migliorano
Dall’inizio dell’anno, la quantità di oro detenuta dagli Etf è cresciuta di 500 tonnellate a 1.959 tonnellate, di cui 37 soltanto nella settimana scorsa, segno che i fondi siano tornati a comprare il metallo negli ultimi 5-6 mesi. Goldman Sachs ha alzato di 100 dollari l’oncia le sue stime a 3, 6 e 12 mesi. E che il vice-governatore della Federal Reserve, Stanley Fischer, abbia esplicitamente invocato una pausa anche a luglio per un nuovo rialzo dei tassi USA, sarebbe la conferma che vi siano le condizioni per un rally ulteriore dell’oro.