Una specie di principio fisso del sistema commerciale italiano e forse mondiale, che riguarda svariati settori e diverse tipologie di prodotti e che all’aumentare della richiesta aumenta anche il prezzo di un determinato bene. Persino lo Stato, gli enti statali o parastatali operano alla stessa maniera. Basti pensare al costo dei pedaggi autostradali che in genere nei periodi di massimo movimento degli automobilisti, aumentano di importo. Stesso discorso e stessi motivi per la benzina e il gasolio, il cui prezzo notoriamente tende a salire quando i cittadini utilizzano di più il loro veicolo.
Anche i combustibili per riscaldamento salgono di prezzo quando la richiesta cresce
Questa premessa serve per comprendere che anche alcuni combustibili da riscaldamento, sicuramente se comprati oggi verrebbero pagati in misura inferiore di quello che invece accadrebbe se l’acquisto è in prossimità della stagione invernale. A maggior ragione se si pensa che alcuni studi hanno portato all’attenzione il fatto che in questa fase dell’anno, per esempio, il prezzo del pellet è assai inferiore a quello che costava prima.
“Sono un vostro assiduo lettore e diverse volte vi ho posto quesiti sia sulle cartelle esattoriali che sulle pensioni. Oggi però più che una domanda sul funzionamento di una misura vorrei da parte vostra un consiglio. Io riscaldo casa in inverno con il pellet. Ormai da anni uso questo combustibile per il riscaldamento domestico. Innanzitutto perché sono attento all’ambiente e pare che il pellet sia un combustibile virtuoso dal punto di vista dell’inquinamento. E poi perché da quando l’ho utilizzato ho notato un concreto risparmio sulle spese che ogni inverno sostenevo prima quando riscaldavano tutta la casa con il gas metano.
Lo scorso inverno però, il mio risparmio è venuto meno e anzi, credo di aver consumato più di prima. Il prezzo del pellet infatti era elevatissimo e purtroppo ho dovuto comunque comprarlo.
Aumenteranno ancora i prezzi di pellet e altri combustibili?
Grazie al quesito del nostro lettore, oggi possiamo approfondire un discorso abbastanza importante che è relativo a quello che le famiglie italiane hanno subito lo scorso in materia di costo per il riscaldamento della propria abitazione. Lo scorso anno non c’è stato combustibile che non ha subito dei rincari che definire esponenziali non è esercizio azzardato. Dalla legna al gas ad uso riscaldamento, dall’energia elettrica al pellet, tutto è aumentato notevolmente. Azzardare previsioni in vista del prossimo inverno non è la cosa più facile da fare. Perché gli aumenti dello scorso autunno, nacquero da una crisi energetica senza paragoni. Tra crisi post pandemica e crisi per la guerra in Ucraina, la situazione era drammatica.
Non che oggi siano migliori i tempi, ma la crisi energetica di ieri, sembra meno grave oggi. Ciò non vuol dire che le famiglie debbano considerarsi al riparo da una impennata dei prezzi dei combustibili da riscaldamento. Perché ciò che dicevamo in precedenza, vale anche per i combustibili. All’aumento della richiesta, tra autunno e inverno è probabile che il prezzo salga. Si spera non come lo stesso periodo dell’anno scorso, ma sull’incremento ci sarebbe da scommetterci.
Prezzo pellet per riscaldamento: nonostante il caldo, meglio comprarlo adesso, si risparmia il 40%
E allora sarebbe meglio passare a comprare il pellet oggi. Soprattutto alla luce del fatto che un recente studio condotto da Aiel (Associazione italiana energie agroforestali) parla di un pellet che oggi costa meno di 6,20 euro a sacco da 15 kg.
Ripetiamo, è vero che parlare di pellet e riscaldamento oggi, sembra una cosa fuori dalla realtà visto il grande caldo che attanaglia l’Italia in questi giorni. Però ciò non toglie che chi ha la possibilità potrebbe provvedere ad acquistare in pellet adesso Per trovarsi bene e con un discreto risparmio nell’inverno prossimo dal momento che sicuramente il prezzo di quel periodo finirà con il salire.