Ultimi anni di lavoro prima della pensione: chi può richiedere la riduzione oraria

Per chi non può beneficiare dello scivolo pensionistico è prevista la oraria fino al 30% prima di andare in pensione.
2 anni fa
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pensione

Agevolare l’accesso alla pensione e favorire il ricambio generazionale. Sono queste le strade maestre che il Governo intende promuovere con il decreto Lavoro in arrivo nei prossimi giorni. La bozza contiene importanti misure anche per il 2024 e 2025.

Sul tavolo del Ministero del lavoro c’è principalmente il rinnovo della possibilità di accesso ai contratti di espansione fino al 2025. I nuovi limiti di spesa per l’accesso allo scivolo pensionistico per il 2024 sono di 499,6 milioni di euro e di 541,4 milioni di euro per il 2025, con un vincolo di 374,5 milioni di euro per l’anno 2026.

Contratti di espansione fino al 2025

La misura che ha avuto successo finora, anche grazie all’estensione del beneficio alle imprese di medie dimensioni, sarà replicarla anche per il 2024 e 2025. Ma come funzionano i contratti di espansione per andare in pensione anticipata?

Come spiega l’Inps nella circolare n. 88 del 25 luglio 2022, possono accedere allo scivolo pensione tutti i dipendenti del settore privato che abbiano stipulato contratti di espansione. Lo scivolo è concesso a partire dai 62 anni di età.

Da due anni possono, però, accedere agli scivoli pensionistici anche le aziende con meno di 250 dipendenti e con più di 49. Limite di organico aziendale può essere raggiunto anche come somma delle unità di più realtà aziendali nelle ipotesi di aggregazione di imprese con un’unica finalità produttiva o di servizi.

Riduzione orario di lavoro per chi è vicino alla pensione

Per i dipendenti che appartengono ad aziende con meno di 50 dipendenti è però prevista un’altra forma di agevolazione alla pensione legata alla riduzione oraria. In pratica si concede la possibilità di ridurre l’orario di lavoro fino al 30%, a parità di contribuzione favorendo al contempo l’ingresso progressivo di nuovi occupati. Uno scivolo che dovrebbe consentire il ricambio generazionale all’interno delle Pmi.

Destinatari di tale provvedimento di cui non si conoscono ancora i dettagli essendo una novità dell’ultimo momento sarebbero:

  • i soggetti che non rientrano nel programma dello scivolo pensionistico;
  • quelli con contratto di espansione, con applicazione della misura di riduzione della media oraria.

Nel primo caso è prevista la possibilità di beneficiare di una riduzione degli orari giornalieri, settimanali e mensili, pari a un massimo del 30%.

 Invece, per i soggetti che rientrano nello scivolo pensionistico previsto dai contratti di espansione con una riduzione degli orari, sarà possibile concordare anche la riduzione fino al 100%, per tutto l’arco temporale per cui è previsto il contratto di espansione.

Le misure per lo scivolo pensione, anche in questo caso, interesseranno solo i dipendenti del settore privato. Mentre per quelli del pubblico impiego sono allo studio altre formule per favorire il ricambio e generazionale e lo svecchiamento della pubblica amministrazione.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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